Arrestato cyber pedofilo

Teramo - L'uomo, 33 anni, è accusato di aver adescato su internet decine di bambine tra gli 11 ed i 14 anni

ARRESTATO UN PEDOFILO - Stamattina il personale della Polizia Postale di Teramo, in collaborazione col Compartimento di Pescara, ha tratto in arresto un uomo di 33 anni, residente in Provincia di Teramo. L'accusa è pesantissima: produzione di materiale pedopornografico (Art.600 ter Codice penale), detenzione di materiale pornografico (Art.600 quarter Codice Penale) ed estorsione (Art. 629 Codice penale). Reati molto gravi per i quali si rischiano pene dai 6 ai 12 anni. La tecnica che usava per adescare le vittime via internet era quella del “grooming”, dall'inglese "prendersi cura" . L'uomo agiva sul programma di chat "messenger": dopo aver stabilito il primo contatto le costringeva, manipolando la loro volontà ovvero minacciandole spacciandosi per un hacker esperto di sistemi informatici, costringendole a riprendersi in foto e video osè tramite webcam. Nel giro del pedofilo sono finite decine di bambine tra gli 11 e i 14 anni, in varie città d’Italia. In Abruzzo anche una bambina in provincia de L'Aquila. Il 33enne si trova attualmente nel carcere di Castrogno, a Teramo, dove c'è la sezione speciale per i detenuti responsabili di crimini sessuali.

LA TECNICA DEL GROOMING - Con tale termine, che deriva dall’inglese (to groom: avere cura), si intende la tecnica utilizzata dai cyber pedofili per adescare e manipolare il minore inducendolo a superare le eventuali resistenze poste in essere o a tacere dopo l’abuso. Tale tecnica è utilizzata prevalentemente nell’ambito di internet: chat, forum etc. La tecnica del grooming consiste in diverse fasi che vanno dalla selezione della vittima (l’adulto inizia, tra i tanti minori, a prediligere quello in particolare e su di lui sarà intento a riporre le sue attenzioni) a livelli successivi.

I DETTAGLI NELLA CONFERENZA STAMPA - I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa alle ore 10.30 presso gli uffici della polizia postale di Pescara. L'uomo, incensurato, aveva già subito nel mese di agosto il sequestro di un computer in seguito alla denuncia di una madre piemontese che si era rivolta ai carabinieri. Dopodichè l'indagine è passata, per competenza, alla polizia postale di Pescara, al comando del dott. Pasquale Sorgonà, che ha analizzato i computer dell'indagato. In totale sono stati esaminati tre pc, dentro i quali erano presenti i video ed i contatti di oltre 60 bambine. Le azioni incriminate si riferiscono al periodo 2009-2010, mentre la prima denunicia è scattata nel 2011. Al momento dell'arresto, avvenuto stamattina, il pedofilo ha anche tentato di disfarsi, gettandolo nel tritacarte, di un foglio - per fortuna recuperato dagli inquirenti - contenente le username e le password dei profili che utilizzava per agganciare le vittime.

Redazione Independent