Antenne. Mascia a L'Aquila

Le emittenti non vogliono mollare il sito di San Silvestro. Il Sindaco: «Andate sulla piattaforma off-shore»

Antenne. Mascia a L'Aquila

ANTENNE. MASCIA CONTRO LE EMITTENTI. «Le antenne oggi situate a San Silvestro devono lasciare il sito perché prive delle necessarie autorizzazioni, come certificato dalla Guardia di Finanza, e perché San Silvestro è stato ufficialmente e definitivamente escluso dal Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze. Lo ripeto da tre anni, portando avanti con la Regione Abruzzo una battaglia che ha visto schierato in prima linea lo stesso Presidente Chiodi, lo ribadisco dallo scorso marzo, ossia da quando è stato pubblicato il nuovo Piano, e lo ripeterò martedì prossimo, 6 novembre, a L’Aquila, dove sono stato convocato in audizione alla riunione della Conferenza dei Capigruppo, come da lettera ricevuta dal Dirigente Vicentina Terio. Ci sarò martedì a L’Aquila, e riterrei anche opportuno che la Conferenza invitasse lo stesso Presidente Chiodi e anche i cittadini di San Silvestro, una comunità di migliaia di utenti che hanno avuto modo di seguire tutte le tappe di un percorso lungo, difficile, e pieno di ostacoli». Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ufficializzando la convocazione del vertice previsto per martedì prossimo, 6 novembre.

OBIETTIVO DELOCALIZZAZIONE. «L’incontro di martedì – ha detto il sindaco Albore Mascia – fa sicuramente seguito all’incontro già avuto dal Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano con una delegazione dei titolari delle emittenti, che oggi sta tentando tutte le strade possibili pur di evitare la delocalizzazione. Già in seguito a quell’incontro ho espresso la mia sorpresa per quel tentativo delle emittenti di bypassare, evidentemente, il Tavolo tecnico regionale istituito dalla stessa Regione Abruzzo e che aveva l’obiettivo di agevolare il processo di delocalizzazione, da attuare entro sei mesi dalla sua istituzione, ovvero entro il prossimo e ormai imminente 30 novembre, individuando in maniera congiunta il nuovo sito più idoneo, ma comunque con la volontà chiara e dichiarata di portare via le antenne da San Silvestro. E’ stata la stessa Regione Abruzzo, e non il Comune di Pescara, come erroneamente tentano oggi di affermare i titolari delle emittenti, a commissionare e a pagare uno studio di delocalizzazione affidato a un’Istituzione qualificata, ossia la Facoltà di Ingegneria dell’Università de L’Aquila, con il professor Graziosi, e quello studio ha prodotto una proposta innovativa, la delocalizzazione off shore, ovvero su una piattaforma in mare, un’idea sperimentale che però, mi spiace per le emittenti, è piaciuta anche all’Agcom che ha inserito il sito nel Piano Nazionale di assegnazione delle Frequenze, insieme ad altri 129 siti a terra già esistenti e situati in Abruzzo, tra i quali le emittenti possono scegliere di spostarsi. Perché, sia chiaro, mai nessuno ha inteso obbligare le emittenti ad andarsene su una piattaforma in mare, men che meno indicando una specifica struttura, proprio perché in Abruzzo ci sono altri 129 siti idonei a terra tra cui poter scegliere, ma quello che è sicuro e sul quale non intendiamo retrocedere di un passo è che le antenne dovranno lasciare San Silvestro che semplicemente non è più sito idoneo, dunque gli impianti vanno spostati per rispettare le regole e la legge. Oggi mi sorprende dunque che le emittenti tentino di giocarsi la carta della Regione Abruzzo, forse dimenticando che la battaglia per la delocalizzazione delle stesse antenne da San Silvestro è una battaglia pescarese, ma anche del Presidente della Regione Abruzzo Chiodi che con me, con il consigliere Sospiri, con gli assessori Seccia e Del Trecco, e con i residenti del colle, è venuto decine di volte a Roma presso l’Agcom per perorare la causa dello spostamento degli impianti. Oggi addirittura i titolari delle emittenti vengono a dire che occorre ripetere le misurazioni delle emissioni di onde elettromagnetiche che non sarebbero aggiornate al passaggio al digitale; allora occorre loro ricordare che il nuovo Piano Nazionale delle Frequenze è stato varato tra febbraio e marzo 2012, ben sapendo che in Abruzzo a giugno ci sarebbe stato il passaggio al digitale, quindi evidentemente l’Agcom e il Ministero avevano comunque valutato la situazione in divenire, ma comunque hanno accolto l’istanza della città e delle Istituzioni e hanno deciso per l’esclusione dal Piano di San Silvestro. E non basta: martedì ricorderò, in sede di Conferenza dei Capigruppo, che le ordinanze dirigenziali, e non sindacali, dunque atti che hanno natura tecnica e non politica, che stiamo emanando per lo spegnimento di 59 emittenti radiotelevisive sono un atto dovuto da parte dell’amministrazione comunale in seguito a un’indagine condotta non dal Comune, ma dalla Guardia di Finanza che ha accertato, per i 59 impianti, l’assenza delle autorizzazioni comunali, Guardia di Finanza che peraltro ha anche comminato multe salate che 58 emittenti su 59 sanzionate non risultano ancora aver pagato. Nell’ordinanza di disattivazione ovviamente abbiamo dato alle emittenti la possibilità di presentare un Piano di risanamento, ma ovviamente non a San Silvestro dove non possiamo autorizzare alcunché non essendo più sito idoneo. E dalle emittenti, sino  a oggi, non è pervenuta alcun Piano di risanamento alternativo. A questo punto – ha aggiunto il sindaco Albore Mascia – non posso non esprimere la delusione per lo scarso spirito di collaborazione dimostrato dalle emittenti interessate dal provvedimento: comprendo il malumore, comprendo le preoccupazioni per i costi legati all’operazione di delocalizzazione, in seguito a una battaglia però che ormai va avanti da più di vent’anni, ma tutto ciò non giustifica l’atteggiamento assunto dalle stesse emittenti, che addirittura oggi chiedono al Presidente della Regione Chiodi e al Presidente del Consiglio regionale Pagano ‘un intervento, se necessario con legge regionale, che tuteli l’esistenza delle 59 emittenti radiotelevisive, vittime di un vero e proprio attacco cruento di un sindaco, emittenti vittime di un sopruso’. In sostanza la Regione Abruzzo dovrebbe legiferare contro se stessa, visto che è stata la prima a promuovere la delocalizzazione delle antenne, anche grazie all’impegno dei propri consiglieri di maggioranza, e a commissionare e pagare lo studio per la delocalizzazione. Il Comune di Pescara, sono certo con la Regione Abruzzo, andrà avanti lungo il percorso ormai tracciato, ricordando alle emittenti la scadenza inderogabile del 30 novembre per la presentazione di un Piano di risanamento per chiedere le autorizzazioni comunali, pena la disattivazione degli impianti esistenti, e in questo caso non sarà certo il Comune di Pescara a determinare un’eventuale ‘interruzione di pubblico servizio’, visto che il Comune ha concesso tutto il tempo necessario e previsto dalla normativa per i relativi adeguamenti. Martedì richiariremo l’intera vicenda, auspicando anche l’estensione dell’invito alla riunione al Presidente Chiodi e anche ai cittadini di San Silvestro, primi interessati da quella battaglia che oggi ci vede protagonisti”. In merito alla vicenda, il Direttore Generale del Comune, Stefano Ilari, membro del Tavolo tecnico regionale istituito per la delocalizzazione, ha anche inviato una nota, indirizzata tra gli altri all’Agcom e al Ministero dello Sviluppo Economico, chiarendo che “non risponde al vero che il Comune di Pescara ha indicato esclusivamente la piattaforma off-shore quale sito idoneo a cogliere l’obiettivo della delocalizzazione; il Comune di Pescara si è limitato, tramite i suoi rappresentanti, a considerare dovuta la delocalizzazione degli impianti ricetrasmittenti dall’attuale sito di San Silvestro, poiché non ricompreso nel Piano Nazionale delle Frequenze; in tal senso gli stessi rappresentanti del Comune hanno fatto sempre riferimento allo studio commissionato dalla Regione Abruzzo all’Università degli Studi de L’Aquila e firmato dal professor Graziosi, senza fare alcun riferimento a piattaforme esistenti, la cui idoneità, sia in termini tecnici che in termini di autorizzazioni amministrative, dovrà essere valutata non dal Comune, bensì da altri organi, in primis dalla stessa Regione Abruzzo; a fronte di quanto esposto, invece, del tutto inopinatamente il Tavolo tecnico istituito per individuare le modalità per addivenire alla prescritta delocalizzazione, si è trasformato in uno sterile confronto tra le parti addirittura sulla opportunità della delocalizzazione stessa».

Redazione Independent