Alluvione Venere. Chiesto stato d'emergenza a Governo

Milioni i danni provocati dal maltempo: a Pescara negozi pronti alla class action. Chiodi: «Criticità idrogeologiche»

Alluvione Venere. Chiesto stato d'emergenza a Governo

VENERE PROVOCA MILIONI DI DANNI. ABRUZZO CHIEDE STATO D'EMERGENZA AL GOVERNO. Naturalmente la perturbazione proveniente dai Balcani, nota come Venere, e che ha martoriato l'Abruzzo per circa 48 ore era una bazzecola in confronto a Cleopatra, il ciclone che l'altro ieri ha devastato la Sardegna. Ed è per questo che la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza per l'Abruzzo, ufficializzata dal presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi per il tramite della Protezione civile nazionale, arriva sui tavoli del Governo in un momento quantomeno inopportuno. Per fortuna in Abruzzo le vittime non ci sono state ma i danni, seppur in misura inferiore a quelli provocati nell'isola più bella del mondo, ammontano a svariati milioni di euro. Basti pensare al tratto della Teramo-Mare, inaugurato da poco più di una settimana, che è franato o alle frane che hanno isolato strade provinciali dell'entroterra abruzzese ovvero ai danni provocati dall'acqua alta ai negozianti, ad esempio, del quartiere Porta Nuova a Pescara. "Ancora una volta - ha commentato il presidente degli abruzzesi - alcune zone hanno mostrato criticità idrogeologiche. Ai comuni interessati è già stato chiesto di fare una stima dei danni, per avanzare richieste di indennizzo". Ma ce la farà il Governo a pagare indebitato com'è e con emergenze prioritarie, come quella capitata alla Sardegna, da sistemare? Confidiamo sui buoni uffici del sottosegretario Giovanni Legnini, dei deputati e senatori eletti al Parlamento senza fare distinzioni di bandiere o casacche.

Marco Beef