Xenofobia. Nei guai Pdl e Lega

I veleni post-delitto Rigante. Marco Rondini e Chiavaroli (o Sospiri?) in giudizio per discriminazione razziale

Xenofobia. Nei guai Pdl e Lega

PDL E LEGA NORD DENUNCIATA PER XENOFOBIA. La vicenda del delitto di Domenico Rigante, 24enne tifoso del Pescara e avvenuta il primo maggio scorso per mano di un commando rom, non finisce di suscitare polemiche e strascichi giudiziari. Il 19 dicembre, infatti, l'onorevole della Lega Nord Marco Rondini, oltre al responsabile del coordinamento del Popolo delle Liberta di Pescara - Lorenzo Sospiri ha annunciato che si assumerà le responsabilità ma era Federica Chiavaroli la responsabile eletta già in febbraio - , saranno in tribunale per la citazione in giudizio da parte di alcune famiglie rom (Guarnieri, Spinelli, Di Rocco) e le associazioni Rom Sinti@Politica Abruzzo e Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) per discriminazione razziale. Gli avvocati che hanno presentato la denuncia querela sono Nazzarena Zorzelli, Daniela Consoli e Michela Manente. 

LA MANIFESTAZONE ANTI-ROM, I COMUNICATI E I MANIFESTI. Subito dopo l'omicidio di Rigante venne indetta una manifestazione, subito definita "Anti-Rom", a Pescara alla quale parteciparono, oltre agli ultras del Pescara (Domenico Rigante era membro dei Pescara Rangers), anche 2mila persona. Nell'occasione vennero esposti manifesti contro la popolazione rom, come, ad esempio, quello con la scritta "avete cinque giorni per cacciarli". L'ufficio stampa della Lega Nord Abruzzo diramò un comunicato "per l'allontanamento degli zingari da Pescara". Nella denuncia/querela si fa riferimento ai manifesti 6x3, affissi da parte del Popolo delle Libertà, sui cartelloni del territorio comunale: "Abbiamo mantenuto gli impegni. Via i rom dalle case popolari".

LA REAZIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL. Il fatto sollevò l'indignazione della comunità internazionale, tanto che anche Amnesty International è intervenuta sulle autorità italiane affinchè venissero prese tutte le misure necessarie per proteggere la comunità dei rom da intimidazioni e attacchi violenti. L'organizzazzione per i diritti umani ha condannato pubblicamente la violenza razzista, l'incitamento all'odio razzista e all'odio razziale, ed ha chiesto alle autorità di avviare immediate indagini e su atti di violenza a stampo razzista.

LA LEGGE MANCINO. La legge Mancino, dal nome dell'allora ministro dell'interno che ne fu proponente, condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. Il dispositivo all'art.1 prevede: la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro per chi propaga idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; la reclusione da sei mesi a quattro anni per chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.

 

Marco Beef