Stop a Monti e Montismi

Giovedi 11 assemblea in piazza Duomo a L'Aquila. Ci sarà il portavoce del movimento "No Debito e il prof. Donato

Stop a Monti e Montismi
ALTERNATIVA A MONTI E AL MONTISMO. Ogni giorno le parole spread, crisi, debito, vengono ripetute ossessivamente dai media, dai "tecnici" di questo governo e dalla maggioranza che trasversalmente lo sostiene: Alfano, Bersani e Casini (ABC). E' un bombardamento a senso unico, le aspettative dei mercati  sono diventate l'unica bussola della politica italiana da quando si è insediato il governo Monti.
LA CRISI ECONOMICA MONDIALE. L'economia europea e mondiale attraversa una crisi senza precedenti che evoca la "grande crisi" del 1929. Questa crisi, preceduta dall'aumento vertiginoso della forbice tra profitti e salari degli ultimi 20 anni, ha una chiara motivazione politica e sociale: dipende dall'affermazione del neoliberismo in Europa, è la crisi del capitalismo neoliberista. Pressioni internazionali hanno fatto sì che in Italia la crisi fosse gestita da un commissariamento straordinario: il Governo Monti, che ha  sostituito l'ormai troppo impopolare Berlusconi e tutto il bipolarismo parlamentare italiano, nonostante si fosse dimostrato ossequioso nei confronti di tutte le direttive europee.
IL GOVERNO DEI "TECNICI". Monti e il suo governo “tecnico” stanno usando la crisi e il debito per la tutela dei profitti, per ristrutturare la società fondata sui diritti conquistati dal movimento dei lavoratori. Si abolisce l'articolo 18, si innalza l'età pensionabile, aumentano le imposte generali mentre non vengono tassati i grandi patrimoni, non si toccano le pensioni d'oro, non si tassa la speculazione finanziaria. La crisi è diventata costituente di un altro paradigma politico e sociale: con il neoliberismo gli Stati perdono ogni potere di controllo sull'economia, in Europa la banca centrale impone le politiche agli Stati e in Italia si inserisce il pareggio di bilancio in Costituzione subordinando la democrazia ai mercati, viene votato il fiscal compact che imporrà manovre da 40 miliardi di euro l'anno. Massima flessibilità dei diritti, massima libertà dei capitali: eppure è proprio la ricetta che ha porto alla crisi odierna. 
CANCELLAZIONE DEI DIRITTI. I diritti che sono a fondamento della nostra democrazia sono stati conquistati con l'iniziativa politica e con il conflitto dal movimento dei lavoratori e dalle sue organizzazioni politiche e sindacali, oggi drammaticamente deboli o assenti. Il capitalismo ha frammentato il corpo sociale dei lavoratori attraverso la delocalizzazione della produzione e con la frammentazione delle forme contrattuali. Per contrastare il pensiero unico neoliberista  va ricostruita una coscienza della soggettività di classe tra i lavoratori, gli studenti e tutti coloro che ne subiscono gli esiti.
UNA NUOVA POLITICA. Per contrastare ciò si deve ricostruire un movimento sociale che sia strutturalmente antagonista a questo sistema: bisogna lavorare all'unità dei movimenti sociali, all'unità della sinistra politica alternativa al montismo e a chi l'ha sostenuto (compreso il PD), a un rafforzamento della sinistra nel sindacato. Bisogna rifiutare le imposizioni del neoliberismo dicendo no alla dittatura dei mercati, alla sottrazione di democrazia, per la tassazione dei patrimoni e della speculazione finanziaria, per un forte controllo politico pubblico dell'economia, delle banche e delle risorse. 
L'INIZIATIVA A L'AQUILA. Anche a L'Aquila si vuole sostenere l'iniziativa lanciata dal comitato "No Debito" per una grande manifestazione nazionale contro le politiche del governo Monti, per un'alternativa di sinistra che metta al centro la giustizia sociale, i diritti e la democrazia. Giovedi 11, ore 17, infatti, si terrà un'assemblea pubblica in piazza Duomo a L'Aquila con Giorgio Cremaschi, il portavoce del movimento "No Debito", ed il professor Maurizio Donato. Prime adesioni: Isabella Angelone
Dario D'Alessandro, Berardino D'Angelo, Alfonso De Amicis, Terenzio De Benedictis, Matteo Di Genova, Giuseppe Di Marco, Franco Federici, Augusto Frezza, Stefano Frezza, Riccardo Lolli, Tina Massimini, Luigi Magnante, Giuseppe Nano, Giovanni Pelini, Fabrizio Petrolini,  Sara Pompei, Valentina Valleriani.
Reda Inde