Spoltore, la saga continua

Gli imbarazzi del centrosinistra: costretto ad accettare le primarie per seguire la strategia e vincere le elezioni?

Spoltore, la saga continua

LA SAGA SPOLTORESE - Dove eravamo rimasti? Ah, già! Alle elezioni fantasma al Comune di Spoltore. Bene, cari amici, proseguiamo aggiungendo un nuovo capitolo alla saga spoltorese e cioè quello del "vicino" montesilvanese: dove le primarie sono state vinte dal candidato migliore, Attilio Di Mattia, e non dai partiti (nè Idv, nè Pd). Che tutto questo inciderà sulle scelte del centrosinistra, e anche degli altri actors della scena spoltorese, è evidente anche al più sprovveduto, disinteressato e digiuno civis del Capoluogo. La domanda delle domande è: come farà il dominus del grande Partito democratico - all'indomani della batosta montesilvanese -  far accettare alla base un sindaco di coalizione, ancora dell'Idv, e, quindi, proseguire nella strategia per la conquista del palazzo? La risposta è semplice: o attraverso primarie farlocche ovvero attraverso accordi, direttamente per il secondo turno (cosiddetto "ballottaggio"). Il pensiero che possa esserci un'alternativa - guardando dall'altra parte - purtroppo non ci fa sorridere.

LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA - La frustrazione del Pd, un grande partito gestito un pò ovunque molto male, è sotto gli occhi di tutti. Perdere la quinta città d'Abruzzo e, quasi certamente, anche la leadership (ancorchè figurativa) per le prossime elezioni non era ipotizzabile, all'alba del dopo Ranghelli. E ci mettiamo nei panni del senatore Giovanni Legnini, costretto a navigare nel mare in tempesta, con una ciurma piuttosto bizzarra. L'incapacità di trovare una classe dirigente nuova e degna, non schiava di vetuste logiche paesane, è la chiave del problema. Spoltore deve diventare una città, guardare in faccia Pescara e Montesilvano, e non tornare indietro come se fosse ancora un feudo medioevale. Purtroppo i "giovani vecchi" del centrosinistra hanno le loro belle responsabilità e si ritrovano, al solito da dieci/quindici anni, ad essere manovrati come burattini. Perchè, invece, non tirano fuori gli attributi e si mettono in gioco per avere ciò che gli spetterebbe? Non c'è tra loro un candidato alla Di Mattia, pronto a sfangare queste dinamiche medioevali? Fatta questa promessa, possiamo tornare alle primarie....farlocche. Per concludere la strategia madre (Pd+Di Lorito) e portarla alla vittoria (ovviamente, dopo il ballottaggio), con Udc (Di Felice è ancora lì o è passato al Pd?), 5 Borghi (Di Matteo) e Fli (il clan Rosini) si dovranno indire le primarie e dovrà vincere il candidato dell'Idv. Come faranno a far passare questo risultato noi non vogliamo saperlo, ma riteniamo che andare a votare per le primarie, così in ritardo, ci sembra quasi commettere un clamoroso autogol. Meglio il piano B?

GLI ALTRI ACTORS - Il "dramma" della saga spoltorese si compie quando, poi, vai a leggere i nomi delle altre liste/movimenti: Movimento 5 Stelle, Api, Obiettivo Spoltore, Prima Spoltore, Popolo di Spoltore, Spoltore Libera, etc... C'è pure il Sel, epurato di lusso dal centrosinistra, per un grave peccato, commesso dai padri e di cui pagheranno le conseguenze i figli oggi e domani (ci dispiace per Alessandro Cocca). Ipotizziamo, allora, un probabile centrodestra, alternativa di quanto detto prima, al capitolo avversari. Il Pdl di Finocchio farà coalizione insieme ad Obiettivo Spoltore (leader Pierpaolo Pace), e Prima Spoltore, con Luca Ranghelli candidato sindaco? Quali siano le reali potenzialità di questo progetto politico resta per ora un mistero. Il Pdl è un partito che non ci è mai piaciuto ma non per questioni locali, mentre gli altri non li conosciamo affatto o quasi. Lasciamoci - per ora - con questi interrogativi, nella speranza che il futuro di Spoltore, e dei suoi oltre 15mila abitanti, stia veramente a cuore a tutti. 

Marco Beef

Nota di redazione

Abbiamo ricevuto lamentele dal Comitato No Riufiuti e Terra Nostra per averli citati come protagonisti della vita politica spoltorese. Entrambi ci hanno segnalato che, invece, non parteciperanno alle prossime elezioni di primavera e che non hanno nulla a che fare con i "giochi di palazzo". La redazione prende atto di questo e se ne scusa, sperando di non essere, poi, smentita da circostanze inequivocabili.