Marinai sull'Asse Attrezzato

Nuova eclatante protesta della Marineria per il mancato dragaggio. Traffico in tilt: ora tocca al Comune?

Marinai sull'Asse Attrezzato

MANCATO DRAGAGGIO. MARINAI SULL'ASSE ATTREZZATO (GALLERY). L'avevano detto che il tempo era scaduto e la pazienza finita. Così una trentina, tra pescatori ed armatori, si sono spostati in massa sull'asse attrezzato, che collega Pescara e Chieti, per denunciare il mancato inizio dei lavori di dragaggio del porto di Pescara. O meglio: i lavori sono iniziati ma dopo mezzora sono si sono misteriosamente bloccati. Naturalmente tutto questo ha scatenato la rabbia della marineria che ha occupato con auto, tavoli e sedie il raccordo sopra il fiume che collega la zona sud della città con piazza Italia e, naturalmente, il traffico è andato in tilt. La circolazione, bloccata l'arteria che attraversa la città di Pescara, sta vivendo momenti di enorme disagio con code ed automobilisti inferociti. A parlare dell'azione è il portavoce degli armatori Mimmo Grosso che ha spiegato che «per oggi era stato annunciato l'arrivo di due draghe della Sidra, ma non è avvenuto, e quella che c'era già è inattiva. Siamo senza lavoro da oltre un anno - ha ricordato - e senza soldi per la manutenzione e mandare avanti le nostre vite. Ci sentiamo presi in giro. Tutte le promesse dal annunci Ministero dei Trasporti al sottosegretario Improta sono state disasattese». Il sottosegretario Improta, infatti, aveva assicurato che la draga sarebbe entrata in azione il 3 aprile, ma così non è stato. «A fine mese - aggiunge Grosso - scadono i sussidi e la marineria non vede alcuna prospettiva positiva. Chiediamo risposte alle istituzioni locali che però non hanno competenza sul porto e hanno già investito milioni di euro su questa problematica, in particolare la Regione Abruzzo». Insomma, per la seconda volta i pescatori hanno deciso per un'azione clamorosa, come quella del giugno 2011 quando un gruppo della marineria assaltò la caserma della Capitaneria di Porto di Pescara ed in 20 furono rinviati a giudizio per danneggiamento di strutture militri. Oggi, a distanza di quasi due anni, il fatto si ripete ma la situazione è sempre più ingarbugliata. Tra pochi mesi entrerà in vigore il fermo pesca che significa per i pescatori lo stop forzato alle attività di pesca, mentre per il dragaggio è ormai chiaro che si dovrà aspettare la fine del mese di settembre. Ci sono 200 mila metri cubi di sedimenti da spostare e non è ben chiaro, ad oggi, dove andranno a finire. Sul posto si sono presentati il sindaco Luigi Albore Mascia, che ha deciso di rinviare il consiglio comunale odierno, il segretario cittadino di Sel Giovanni Di Iacovo, Marco Alessandrini (Pd) e, naturalmente, il candidato alla Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso.

 Redazione Independent