Marciano, cuore generoso e sinistro duro come la roccia del Gran Sasso

Campione del mondo dei pesi massimi: fu l'unico peso massimo della storia a ritirarsi imbattuto, difendendo il titolo sei volte

Marciano, cuore generoso e sinistro duro come la roccia del Gran Sasso

Nacque il 1 settembre 1923. Mori' il 31 agosto 1969. A 46 anni, quando avrebbe potuto vivere anche cento anni, come affermo' con enfasi un giornalista americano. Rocky Marciano, nato Rocco Francesco Marchegiano da padre emigrato in America da Ripa Teatina, era stato l'unico campione del mondo dei pesi massimi a vincere tutti i 49 incontri disputati durante la sua carriera.Aveva detenuto il titolo per quattro anni.

Lo incontrai la prima volta nelle montagne di New York (allora la localita' era conosciuta come Grossinger). Si stava allenando per l'incontro con Archie Moore. Sarebbe stato il suo ultimo match da professionista. Aveva deciso di ritirarsi perche' contro Ezzard Charles aveva riportato un grosso taglio al setto nasale. Il medico gli aveva consigliato di appendere i guantoni al chiodo. Questa era stata la versione ufficiale da dare alla stampa. E c'era qualcosa di vero.

Tuttavia, quando trascorsi del tempo vicino al campione (che masticava molte parole in abruzzese), lui mi confesso' che aveva scoperto i trucchi del suo manager Al Weill riuscendo ad "affogare" (per usare una parola di Rocky) grosse somme dalle ricche borse.. Cosi' aveva deciso di abbandonare il pugilato, era ancora giovane, aveva ricevuto offerte per affari di un certo riguardo. Infatti stava volando sopra lo Stato dell'Iowa con un suo amico diretto alla volta di un meeting appunto di affari. C'era stato brutto tempo e il piccolo Cessna non resse. Uno schianto e Rocco Marchegiamo perse la vita.

Fu per me molto facile diventare amico con lui. Era una persona di una semplicita' disarmante. Parlava poco e amava ridere. Le barzellette in abruzzese non le capiva tutte, cosi' si faceva spiegare. Poi cercava di ripeterle. Nel Massachussets, dove Rocky era nato, c'erano (e ci sono) piu' italiani di quanti ne vivono in Abruzzo oggi. Gli volevano tutti un bene dell'anima. Rocky amava i bambini,giocava con loro.firmava le foto e quando capiva che il ragazzo era italiano, di solito aggiungeva:"Fa lu brav!".

Aveva avuto una figlia, che adrava ,amava i suoi fratelli e le sue sorelle, tutti piu' grandi di lui e cosi' spesso lo coccolavano come sanno fare gli italiani specialmente quelli che vivono all'estero. Rocky amava mangiare e poteva farlo perche',come peso massimo non ha mai superato i 90 chili e il suo allenatore Goldman lo incitava a mangiare pasta. Ma mai un grammo di ciccia addosso al suo corpo. Rocky si alzava alle cinque del mattino, faceva 5 6 chilometri di footing, poi colazione e di nuovo a letto. Era sempre molto pronto..Marciano non voleva incontrare Joe Louis, ma gli dissero che il "brown bomber" doveva una ingente somma al Fisco ed aveva bisogno di una borsa. Cosi' Rocky accetto'. Sul ring cerco' di boxare tenendolo in piedi. Ma Goldman gli disse che doveva metterlo ko perche' Joe stava prendendo troppi pugni...Vinse per Ko. Rocky corse subito nel camerino di Louis, lo abbraccio' e si mise a piangere. Joe allora lo abbraccio' e gli disse: "Ehi,paisa',perche' non mi hai detto che avevi cemento nei tuoi guantoni?".

Una sola l'ho visto nervoso: fu allorche' incontro' il ciociaro Roland La Starza che prima dell'incontro aveva rilasciato alla stampa espressioni diciamo poco simpatiche nei riguardi di Marciano. Roland
fu punito senza scampo. LAbruzzo, l'Italia e il mondo del pugilato possono essere molto fieri di questo simpatico oriundo dal cuore generoso e dal sinistro che sembrava uscito dalle caverne del Gran Sasso....

Benny Manocchia