Mafia: 7 anni a Dell'Utri

La Corte d'Appello di Palermo condanna l'esponente del Pdl per concorso esterno in associazione mafiosa

Mafia: 7 anni a Dell'Utri

CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA. DELL'UTRI CONDANNATO. La Corte di Appello di Palermo ha condannato Marcello Dell'Utri a 7 anni  per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l'accusa, l'ex esponente del Pdl, ha avuto rapporti con la Mafia e si sarebbe accordato con "Cosa Nostra" per tutelare l'ex premier Silvio Berlusconi. Per il Pm Gatto avrebbe dovuto favorire l'approvazione di norme, tra cui alcune sulla custodia cautelare, per favorire le organizzazioni criminali. All'epoca nel 1994, il famigerato decreto legge "Salvaladri, emanato dal governo Berlusconi, decadde per la forte opposizione della sinistra e dello stesso ministro dell'interno Maroni.  

NEL PROCESSO DI PRIMO GRADO LA CONDANNA A 9 ANNI. Le prime accuse risalgono al 1994 e furono fatte dal pentito Salvatore Cancemi secondo cui Marcello Dell'Utri era il collegamento tra "Cosa Nostra" ed il mondo della finanza e della politica in Lombardia. Il processo di primo grado si concluse nel 2004 con una condanna a 9 anni di reclusione. Nel   processo d'appello, poi annullato dalla Cassazione, Dell'Utri era stato era condannato a 7 anni di reclusione, pena poi confermata oggi dal secondo appello.  

I RAPPORTI CON MANGANO LO STALLERE DI ARCORE Dell'Utri è stato senatore eletto nelle liste del Pdl e stretto collaboratore di Silvio Berlusconi nel gruppo Fininvest. Tramite il suo intervento il pluriomicida Vittorio Mangano, è stato assunto dall'ex presidente del consiglio ad Arcore con la qualifica di "stalliere". Per Dell'Utri il criminale Mangano fu «a suo modo un eroe», perché si rifiutò di inventare dichiarazioni contro Berlusconi e contro di lui. Una brava persona insomma.

Clemente Manzo