Luciano va in Russia dopo la "figuraccia" rimediata dal Consiglio regionale

Ieri è saltata "in extremis" una riforma del regolamento che prevedeva la nomina di un altro presidente da 1.800 euro mensili. Caos e insulti nell'aula Spagnoli

Luciano va in Russia dopo la "figuraccia" rimediata dal Consiglio regionale

D'ALFONSO VA IN RUSSIA MA IERI E' STATO UN BRUTTO SPETTACOLO. Il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, vola per San Pietroburgo in Russia - sempre da Roma e non via Pescara nonostante l'accordo Skyteam - per partecipare al "V Forum internazionale sulla sicurezza dei trasporti". Alle ore 20 incontrerà il governatore Georgy Sergeyevich Poltavchenko forse per stringere accordi commerciali col terzo stato più potente al mondo dopo Stati Uniti e Cina.

Ieri, però, la giunta regionale guidata dal politico originario di Lettomanoppello (Pe) ha offerto un altro bruttissimo spettacolo ai cittadini abruzzesi. Prima, in mattinata, era stata rinviata la seduta del Consiglio regionale prevista per le ore 11, e per ragioni ancora poco chiare. Poi, quando nel pomeriggio sono finalmente ripresi i lavori ecco che è andato in onda lo show della politica. "Buffoni, vergogna, basta, venduti, vergogna. Monticelli devi intervenire" ed altre ingiurie di questo tipo perchè il presidente Giuseppe Di Pangrazio aveva deciso di rinviare ad altra seduta la discussione sulla chiusura dei punti nascita di Sulmona, Penne, Ortona ed Atri. Naturalmente nell'aula consigliare mancava il numero legale quindi nella prossima seduta basterà una maggioranza qualificata di 16 consiglieri.

Ma non è finita qui.

Secondo quanto riportato da alcuni media e da alcuni consiglieri presenti in aula era stata preparata dalla maggioranza una modifica al regolamento del Consiglio regionale che avrebbe previsto l'istituzione di una figura "nuova": cioè quella di un altro presidente di commissione, scelto naturalmente tra i consiglieri della maggioranza, al quale sarebbe andata un'indennità di 1.800 lorde mensili da aggiungersi alla cospicua restribuzione lorda, sempre mensile, degli eletti all'Emiciclio (11mila euro lorde). Inoltre, sempre secondo indiscrezioni, il nuovo incaricato avrebbe potuto anche nominare un collaboratore, scelto tramite chiamata diretta tra i dipendenti dell'Emiciclo, assegnandogli una indennità mensile di 36mila euro. La commissione speciale denominata "Giunta per il Regolamento (art. 22 dello Statuto e capo I I I del Regolamento)" finora è stata presieduta sempre dal presidente del consiglio regionale proprio per regolamento, ma con la modifica si sarebbe dato il via libera all'ipotesi di cui sopra.

Ovviamente, essendosi scatenato il caos sulla chiusura dei punti nascita e la risoluzione su Powercrop, questo argomento, sempre che sia mai esistito, non è stato presentato. Tuttavia resta l'amoro in bocca, qualora dovesse per davvero verificarsi una simile condizione, che quando si tratta di occuparsi di argomenti difficili come, ad esempio, trovare fondi per la stampa libera ed indipendente nessun politico di destra, sinistra e movimenti sembra interessarsene. Mentre invece l'occasione per nominare i portavoce, come il recente caso dell'ex presidente del consiglio regionale Giovanni D'Amico con una retribuzione annua di 45mila euro annui, non è mancata.

E l'Abruzzo? Nonostante i proclami e gli annunci stile #malechiacchiereseleportaviailvento e che va tutto bene e che stiamo lavorando giorno e notte per voi (noi) precipita e sprofonda sempre di più nell'omertà dell'informazione, che spesso si autocensura o non è in grado di affrontare tutto quello che accade sul territorio per mancanza di risorse.

Siamo considerati da chi ne sa (Reporter Sens Frontiere) un luogo del Sud del Mondo. Serve porre rimedio, ora altrimenti resteranno solo gli uffici stampa, e che sono nominati e pagati dalla politica.

Redazione Independent