L'Aquila. Santuccione che dici!?

Polemica sulla lettera all'Unione dei Marsi: «Liberiamoci dal fardello». E domani c'è l'anniversario della tragedia

L'Aquila. Santuccione che dici!?

ERA MEGLIO RISPARMIARSELA - Alla vigilia del terzo anniversario del terremoto aquilano, non ci sembra bella la lettera che Roberto Santuccione, Presidente di Pescara Capoluogo d’Abruzzo, ha inviato all'Unione dei Marsi. Formalmente, il movimento che parteggia per il passaggio della "capitale" regionale da L'Aquila a Pescara ha espresso, nella missiva, un semplice appoggio politico ai suoi "colleghi" marsicani: «Cari amici di Unione dei Marsi, a nome del movimento Pescara Capoluogo d’Abruzzo, che ho il piacere e l’onore di presiedere, vi comunico che saremo al vostro fianco, in questa tornata elettorale, per dare pieno e incondizionato appoggio ai candidati di Unione dei Marsi - si legge nella lettera - Marsica e costa pescarese, da sempre ben relazionate tra loro, rappresentano l'’Abruzzo che lavora e produce ricchezza con tanta iniziativa privata». 

«L'AQUILA E' INGORDA E PREPOTENTE» - Fin qui tutto ok, se non fosse che poi Santuccione aggiunge: «Sono sicuro che Pescara Capoluogo d’'Abruzzo e Unione dei Marsi riusciranno, insieme, a liberare l’intera regione dal fardello di un attuale capoluogo assente, prepotente, ingordo, statico ed incapace di creare benessere se non per se stesso. Forza Unione dei Marsi, Pescara è con voi». L'attacco a L'Aquila, che come ben sappiamo ha già fin troppi problemi da affrontare, è a nostro parere un tantino fuori luogo; tutti sanno in quali condizioni è stata lasciata dal 2009 la città, dove la ricostruzione non è mai partita e i soliti "furbetti" sono riusciti, nonostante tutto, a fare i propri comodi. E, si badi bene, questa cosa la diciamo da pescaresi, quindi - almeno teoricamente - da persone tutt'altro che estranee, anzi pienamente "coinvolte" nel discorso di Santuccione. Però è bene fare un distinguo. Se si vuole sostenere (più o meno goliardicamente) che Pescara, per tutta una serie di ragioni, "meriterebbe" più dell'Aquila lo "scettro" di capoluogo dell'Abruzzo, se ne può anche parlare; se si vuole affermare la "supremazia" del capoluogo adriatico arrivando a farne una questione politica seria, al limite lo si può fare. Ma bisognerebbe avere un po' più di tatto almeno in prossimità di ogni 6 aprile, quando il ricordo di una tragedia valida per tutta la regione (non solo per L'Aquila) torna a farsi vivo.

MALEDETTI CAMPANILISMI - Già i campanilismi stanno distruggendo il nostro Abruzzo (non ci riferiamo solo alla polemica Di Primio-Zeman, ma anche al fatto che molti aquilani, nonostante l'aiuto che Pescara ha dato loro, si sono mostrati comunque critici con i propri cugini... come dargli però torto, considerando la situazione drammatica in cui versano?)... se ci si mette pure certa politica, siamo alla frutta.

Nicola Chiavetta