Durissimo j'accuse del Governatore D'Alfonso sull'inchiesta "La City": "Andremo avanti"

Il Governatore d'Abruzzo inferocito per le intercettazioni uscite dall'indagine relativa al centro direzionale che dovrebbe ospitare la nuova sede della Regione Abruzzo

Durissimo j'accuse del Governatore D'Alfonso sull'inchiesta "La City": "Andremo avanti"

D'ALFONSO, LA CITY E QUALCHE SASSOLINO "GIGANTE" DELLE SCARPE. Il Governatore d'Abruzzo Luciano D'Alfonso è inviperito come una biscia per gli sviluppi dell'inchiesta sul centro direzionale "La City" e le intercettazioni uscite sui media (noi non le pubblichiamo mai o salvo casi rarissimi) relative al complesso direzionale (lungo la via Tiburtina a Pescara) che dovrebbe - usiamo il condizionale obbligatorio, ci sono davvero tutti questi soldi? - essere acquistato dalla Regione Abruzzo per ospitarvi la sua nuova sede.

Chiaramente si tratta della più grossa operazione immobiliare forse mai realizzata nel nostro Abruzzo, a dirlo sono i numeri in campo: 42 milioni di euro. Ma, al di là delle denunce fatte dal 'solito' Domenico Pettinari, vicino al record europeo degli esposti alla Procura della Repubblica (è una battuta, Domenico!), non ci voleva poi troppo per riflettere sull'effettiva convenienza del rogito tra il soggetto pubblico ed il pool di imprenditori privati riuniti nelle Iniziative Immobiliari Abruzzesi Spa.

Noi di AbruzzoIndependent.it, tanto per dirne una, già il 30 marzo 2015 avevamo scritto questo articolo, poi ripreso dopo un anno da altri media, gli stessi che riportano le intercettazioni e di cui ignoravamo l'esistenza, dal titolo "La Regione toglie dal mercato La City, chi ha fatto l'affare?"

Ecco, invece, cosa pensa della questione il primo cittadino abruzzese - che ricordiamo non è nemmeno indagato - o, meglio, quali sono i suoi bersagli nell'interessante intervento durante il Consiglio regionale di ieri a L'Aquila. Va ascoltato attentamente e giudicato senza pregiudizio alcuno, solamente così si riuscirà ad avere migliore consapevolezza dell'agire di alcuni protagonisti del nostro Abruzzo:

 

"Quando si andava in battaglia nel medioevo chi aveva fede si raccomandava: spero che il Signore mi dia la forza giusta per reggere la spada. La spada nel discorso democratico è stata sostituta dall'argomentazione. Spero che le mie argomentazioni siano veicolate da parole chiare, efficaci e non incontinenti. Anche se mi piacerebbe che si generasse con le mie parole un accertamento penale.
Quello che è scritto oggi in questo autorevole giornale, che svolge una funzione importante nella costruzione della pubblica opinione dell’Abruzzo, è oggettivamente molto significativo perché le cose sono significative anche quando sono gravissime, e sono cose quelle che si possono leggere che non possono rimanere non approfondite. Non possono queste parole non essere oggetto di approfondimenti, in questa sede, ma io mi farò carico di ulteriori approfondimenti, quelli di cui è capace un cittadino che ha piena contezza dei suoi diritti e dei suoi doveri e una figura che ha anche responsabilità politiche e istituzionali. Siccome però quando si dice che una cosa è significativa e grave bisogna specificare perché lo è, e siccome mi comporto – come mi ricorda Paolucci – sempre come se avessi davanti un giudice, dico che cos’è che ho letto di gravissimo. E non è che quando uno scrive cose gravi compie fatti gravi: è la cosa grave che mi richiama le attenzioni. 
Primo: qual è il significato che è sotteso alla pubblicazione di parti di queste intercettazioni? Si vuole mandare un segnale a qualcuno? O addirittura questa pubblicazione è il frutto di un concentrato di progettazione? C'è stata una progettazione che ha prodotto questa pubblicazione? Io penso di sì, una progettazione, progettare che cosa? Intanto il primo risultato possibile: fare confusione; il secondo risultato: ostacolare un procedimento; terzo: gettare fango su alcune persone. 
Sia chiaro: il magistrato che si è fatto carico di questa attività con la sua altezza professionale è al di sopra di ogni sospetto, poiché è figura di straordinaria, professionalità credibilità e valore istituzionale. Non ho la stessa opinione di coloro i quali hanno fatto parte dell'attività lavorativa sottostante, e non ho la stessa opinione di uno di coloro i quali hanno fatto parte di quest'attività”.
A questo punto il consigliere Pettinari grida: "Faccia il nome". 
"Lo farò - replica D'Alfonso - lo farò, e lei già lo sa. E mi auguro che questo sia oggetto di accertamento penale. Lei già lo sa. Lo farò davanti alla sede idonea chiamando in causa anche chi ha determinato quel livello di progettazione. Lei ha esordito con una accusatio manifesta, organizzando una giustificazione di cui lei non doveva avere bisogno.
Sarebbe stato interessante se fosse stato oggetto di videoregistrazione i troppi colloqui che ci sono stati tra persona estranea all’attività di accertamento e le persone che si sono fatte cariche di accertamento.
Qui parliamo di investimento molto importante, vestito a festa gravemente, che io ho ereditato nella sua consistenza documentale, tecnica, amministrativa e finanziaria, ma di cui riconosco la fondamentalità. (Ci sono) troppe eccessive sedi di alvoro, tanto che non si riesce a coordinare il rinvenimento concreto del lavoro dei dipendenti. La ragione per cui sono a favore di questo edificio, non è perché sta a Pescara ma perché razionalizza il lavoro della pubblica amministrazione, lo rende rinvenibile, giudicabile, esigibile, prendibile e mi fanno sorridere quellic he fanno le riletture al chilo, senza nessun tipo di approfondimento. 
Ho una fiducia sterminata, gigantesca del lavoro che hanno fatto i magistrati delegati. Non ho la stessa fiducia nei confronti di una delle persone che hanno maneggiato questo dossier e non vedo l’ora che mi si chiami perché lo voglio dire nella sede propria e chiamerò in causa chi secondo me ha turbato la genuinità di quel lavoro.
Qui si fa anche riferimento ad un giudizio espresso durante una telefonata. Io sono pronto a tutto sono abituato a dire anche perché sorrido ai mei figli o perché tolgo sorriso a mia madre che mi fa troppi litigi nel paese dove sono nato, mi fa perdere voti, litiga troppo. Oggi mi trovo a dovere dire perché ho espresso quel giudizio nei confronti di un collega adesso all’opposizione e dove io dico a Paolucci: guarda, non è che la pescaresità mi acceca o mi fa a favore, non ho mai avuto questa condotta, tant’è che penso a volte che ho colleghi pescaresi che sono a favore a prescindere, e non cito altre città. Non è reato, concordo, ma lo può diventare con l’iper-rubricazione a cui siamo stati abituati. 
Il riferimento a Sospiri si muove su questo fronte: non è la pescaresizzazione di quest’opera che mi fa essere a favore o che mi fa spingere in avanti il procedimento, perché io ho spinto quel procedimento. Come? Dando i tempi, come si realizza in un rapporto corretto tra alta amministrazione, che uno dovrebbe sapere cosa è.
Mi sono trovato giudicato per un project financing riguardante le aree di risulta da un geometra, con tutto il rispetto per i geometri, ma un project financing è complesso. Ho dovuto leggere e rileggere quanto detto da questo geometra su una procedura così complessa, solo perché avevano fatto il vudù fuori, al solito una o due figure che non riuscivano ad essere né terze né autonome.
Devo ringraziare questo articolo: scriverò su tutto quello che so che si è fatto in una stagione non solo nella città di Pescara, in corrispondenza di quella parte preliminare di accertamento della verità che fa la polizia giudiziaria, e in particolare una figura. Non va bene. Non va bene non per me, che sono figlio delle pietre della Majella e mi fortifico con chi mi crea problemi. Ma se succede a chi è nato a Piano Fara di Rosciano, che considera normale il rapporto tra la vita e le difficoltà, quando c’è uno che progetta in ogni modo la difficoltà, cosa accade lì?
Ecco perché non mi fermo qui, chi ha patito le denunce le sa anche fare, conosco tutti gli elementi dell’abuso. Questa vicenda non si concluderà qui, e non mi importa neanche più quello che fanno i giornali sull'argomento, non è quello il punto: è quello che è reso oggetto e bersaglio dell’articolo di stampa, chi confeziona, come si realizzano questi stralci, con quale funzionalità e quale interesse, qual è il meccanismo per cui si arriva a organizzare questo dosaggio.
A Sospiri dirò pubblicamente quello che penso di come lui organizza la sua pescaresità quando è all’ordine del giorno quello che si fa o non si fa. All’assemblea dico che questo intervento verrà portato a termine, quello denominato de La City, con le correzioni che noi possiamo desumere anche dalla rilettura che ha fatto il giudice incaricato e lo speciale consulente del quale non conosco ancora il merito, ma io stesso ho trovato un limite nella procedura che saneremo, però quello che è certo è che mi renderò diga affinché mai più accada questo livello di vizio, impastato di politica e di attività giudiziarietta".

Marco Beef