Bando rifiuti ai Raggi X

Montesilvano. Prove d'opposizione contraria alla tecnologia Bio Arrow. Ma il sindaco incassa la fiducia

Bando rifiuti ai Raggi X

RIFIUTI A MONTESILVANO, IL BANDO AI RAGGI X. Toccare il delicato argomento della rifiuti urbani, in una città difficile quale è Montesilvano e nell'Abruzzo del mercato "ingessato" (per non dire peggio), inevitabilmente ha suscitato più di un problema al giovan sindaco Attilio Di Mattia. Prima il gestore revocato Rieco (partecipata Gruppo Di Zio) ha annunciato le vie legali ed un risarcimento milionario contro decisione di revoca del bando da 32milioni, poi l'opposizione di varia natura e colore (M5S, Rifondazione Comunista, Popolo Delle Libertà) si è scagliata contro la decisione di puntare "dritto per dritto" sulla tecnologia "Bio Arrow": cioè sul riciclo rifiuto attraverso la Separazione Idro-meccanica + trattamento anaerobico liquido. Se si considera, inoltre, che il sindaco Di Mattia ha appena "azzerato" la Giunta perchè non soddisfatto del lavoro dei sette assessori allora è facile comprendere come il clima a Palazzo Baldoni non sia dei più sereni.

IL CONVEGNO DELL'OPPOSIZIONE. Le criticità del nuovo bando per la gestione dei rifiuti sono state analizzate sotto ogni punto di vista nel convegno organizzato dalle associazioni “Democrazia e Libertà”, “Partecipazione Popolare” e “Cantiere per l’Alternativa” nella sala consiliare del Comune. Francesco Maragno, presidente dell’associazione “Democrazia e Libertà”, ha chiesto «chiarezza sulla scelta fatta dall’Amministrazione Di Mattia» e su «un sistema che ci è stato presentato come la soluzione di tutti i problemi economici e sociali». Dal punto di vista  legale ci ha pensato l’avvocato Leo Brocchi a puntare il dito sugli strumenti amministrativi. «Ci sono alcune “perle” – ha detto Brocchi – nelle delibere che hanno portato al metodo dell’Arrow Bio. Volendo fare una sintesi, si è andati molto oltre il consentito. A mio avviso doveva essere investito il Consiglio Comunale di una decisione come quella del bando sui rifiuti, mentre il sindaco Di Mattia ha preferito utilizzare una delibera di Giunta». L’ingegner Carlo Taraschi ha lanciato l’allarme sui costi e sui tempi di realizzazione dell’Arrow Bio. «La procedura - ha spiegato - non sarà completata prima di cinque anni». È stata poi la volta di Sandro Di Scerni, consulente di molti Enti Pubblici in materia di rifiuti, secondo cui «l’Arrow Bio non è pienamente compatibile con la normativa italiana».

LA FIDUCIA DEL POPOLO D'ABRUZZO. Da Chieti, invece, arriva il sostegno di Giuseppe Di Labio al sindaco. «E' raro - scrive il presidente Di Labio - che un sindaco si assuma le responsabilità come quelle che Lei si è assunto per il bene del proprio territorio e dei propri cittadini, gesto che dovrebbe indurre tutti coloro che partecipano alla maggioranza del governo della Città a mettersi a sua disposizione per il bene comune, sempre che lo si abbia realmente a cuore».

Marco Beef