«Vogliamo il mare»

«Vogliamo il mare»

VICENDA PORTO DI PESCARA. I PESCATORI A CHIODI «ABBIAMO FAME». «Abbiamo fame. Non ne possiamo più. Non ci interessa solo la cassa integrazione. Se ci fate lavorare, se ci fate tornare in mare, noi non ne abbiamo bisogno». Queste le parole dei pescatori della Marineria di Pescara, 166 famiglie sul lastrico, al trio Chiodi-Mascia-Teste. I marinai, alle ore 10, avevano bloccato piazza Italia a Pescara con n corteo pacifico e colorato allo scopo di denunciare il dramma del mancato dragaggio del porto, ma soprattutto il mancato accordo tra Regione, Inps e la banca Caripe, garante dell'operazione di anticipo della cassa integrazione 2012. «Quando abbiamo saputo - spiega Grossi nella sala Giunta del Comune di Pescara - che l'accordo per la Cig aveva avuto problemi ci siamo sentiti togliere la terra dai piedi. Noi vogliamo lavorare, vogliamo tornare in mare, e sembra che pure la questione dragaggio stia avendo dei problemi». Il rappresentante degli armatori si riferisce ai lavori per il dragaggio del porto di Pescara che dovrebbe consentire alle barche di tornare in mare entro il 25 marzo ma che al momento non sono ancora iniziati. «Ci sono famiglie che stanno aspettano i soldi della cassa integrazione - aggiunge Grossi - ma non stiamo parlando di cifre importanti. Qu si tratta per sei mesi di non lavoro di circa 1200-1800 euro in totale. Non sono nulla per mandare avanti le famiglie, pagare le spese e dare da mangiare ai figli. E questa cosa è inaccettabile che nemmeno questi pochi soldi sono arrivati per problemi burocratici». Insomma una situazione insostenibile che però vede l'impegno massimo delle Istituzioni (Comune, Provincia e Regione) ma che fin'ora si è rivelato inefficace.

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