Vagina post parto: saperne di più per scegliere al meglio

Il problema del cedimento dei tessuti dè sentito e diffuso tra quasi tutte le donne. La soluzione è un intervento di liposcultura

Vagina post parto: saperne di più per scegliere al meglio

CHIRURGIA POST PARTO. Il problema del cedimento dei tessuti della vagina post parto è sentito e diffuso tra quasi tutte le donne che hanno dato alla luce almeno un bimbo. Non a caso, l’intervento di liposcultura post parto è una delle operazioni di chirurgia estetica più richiesti dalle donne che hanno partorito. L’obiettivo naturalmente è tornare in forma, recuperando la silhouette che si aveva prima della gravidanza e sentirsi così nuovamente femminili e desiderabili.

Recuperare le forme perdute dopo un parto non è così semplice: a volte basta un periodo di ginnastica mirata, qualche massaggio specifico, ma il più delle volte non è sufficiente per ritrovare la orma perduta e desiderata. Dopo l’allattamento, infatti, rimangono degli inestetismi o addirittura dei disturbi funzionali sui quali è opportuno intervenire per evitare problematiche e conseguenze a livello psicologico. Le operazioni post parto più richieste e praticate oggi sono la correzione della cicatrice da episiotomia, praticata nel 60-70 per cento dei parti, e il restringimento vaginale, il cosiddetto cosmetic vaginal tightening, che mira appunto a ricomporre i tessuti e rimodellare la vagina post parto.

La prima, ovvero la correzione episiotomia, è un interventi che punta a porre rimedio al taglio effettuato nella zona vaginale e alla conseguente cicatrice che si forma successivamente. Molto spesso questa cicatrice si riflette negativamente sulla vita di coppia, perché comporta una forte perdita di sensibilità dei tessuti intimi.
In questi casi si interviene chirurgicamente sulla cicatrice utilizzando tecniche di lipofilling e di ricostruzione dei tessuti, che nella gran parte dei casi riportano l’anatomia femminile esattamente alla situazione procedente alla gravidanza.

Nel secondo caso, invece, parliamo di una vera e propria ricostruzione dell’apparato genitale femminile, che – dilatato con il parto – ritrova le sue forme e le sue dimensioni originarie con un intervento chirurgico. I tessuti vengono ricostruiti e ridotti, in modo da recuperare sa la forma, sia la funzionalità che avevano prima. La durata di entrambi questi interventi è di circa mezz’ora: tutti e due sono effettuati in anestesia locale, insieme ad una sedazione. La paziente può ritornare alle sue attività quotidiane dopo circa due giorni, mentre dopo una settimana dovrà sottoporsi ad un controllo per verificare l‘esito.
 
 
Sabrina Lamanna