Un'altra centrale a biomasse?

Santa Maria Imbaro. L'impianto approda in Consiglio. Sospetti sulle emissioni e sui pericoli alla salute umana

Un'altra centrale a biomasse?
UN'ALTRA CENTRALE A BIOMASSE. Oggi, al Consiglio Comunale di Santa Maria Imbaro, verrà proposta l´approvazione della realizzazione di una centrale a biomasse (un'altra ancora?!) alimentata da insilato di mais e liquami zootecnici in prossimità del centro abitato. Una decisione che «ci lascia sconcertati», dichiara il movimento ambientalista Nuovo Senso Civico. «Da due anni a questa parte, cominciando dalla centrale a biomasse di Treglio e relativo sansificio passando poi per la centrale a biogas di Villa Pasquini e via discorrendo, abbiamo dimostrato come le centrali a biomasse siano un affare solo per chi le realizza e le gestisce mentre rappresentano un serio problema per le popolazioni locali che le ospitano». Ma qualcuno fa orecchie da mercante. «Sulla base di autorevoli studi nazionali e internazionali in materia - aggiunge Nsc - e dopo aver organizzato in zona ben tre convegni nazionali con l'intervento di esperti di chiara fama, abbiamo dimostrato inequivocabilmente che le centrali a biomasse sono altamente inquinanti, in quanto sviluppano sostanze ufficialmente classificate "cancerogene" dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e inquinano decine di volte più delle centrali a metano e perfino il doppio di quelle a carbone. Compromettono la salute soprattutto delle fasce più deboli quali bambini, anziani e malati ma non escludono nessuno». Inoltre, la zona di insediamento «è già compromessa dal punto di vista della qualità dell'aria, come dimostrano i due recenti studi del Consorzio Mario Negri Sud che abbiamo più volte citato».
 
«QUESTI IMPIANTI CREANO SOLO PROBLEMI». Nsc sostiene che «le centrali a biomasse, come vengono proposte in zona, non risolvono alcun problema di smaltimento locale, ma anzi lo creano: gli insilati di mais ed i liquami zootecnici verranno importati da altre regioni con un ulteriore aumento dell´inquinamento per il trasporto su camion per centinaia di chilometri e con tutti i rischi derivanti dal movimento di tali liquami». Nsc specifica poi che «non esiste alcun vantaggio per la comunità locale. Non ci saranno riduzioni sulla bolletta energetica né altri vantaggi di tipo economico ma anzi, l´inquinamento derivante dalla centrale in funzione porterà (oltre ai prevalenti rischi per la salute), danni alle produzioni tradizionali locali, all´eno-gastronomia, alle attività economiche di accoglienza (alberghi, bed and breakfast, agriturismi, ristorazione, ecc) e finanche al valore di terreni e immobili, com'è verificabile in tutte le situazioni simili a questa». Infine, Nuovo Senso Civico ricorda che «le centrali a biomasse, con una particolare autorizzazione, possono trasformarsi in inceneritori di rifiuti», e chiede dunque al consiglio comunale di Santa Maria Imbaro di considerare bene l'ipotesi di realizzare tale centrale. Il movimento si appella anche ai sindaci dei Comuni vicini, come Mozzagrogna e Lanciano, chiedendo loro cosa intendano fare «per fermare una simile realizzazione che interessa anche i loro concittadini».
 
NON POTEVA MANCARE IL PARERE DI ALEX...Sull'argomento si fa sentire anche l'onnipresente consigliere comunale dei Verdi di Lanciano, Alex Caporale, che ha inviato una lettera ai sindaci di Santa Maria Imbaro e Lanciano, rispettivamente Romagnoli e Pupillo: «L'’aria, e quindi le emissioni, non conoscono confini e quindi, inevitabilmente, anche il Comune di Lanciano risentirà delle emissioni di questa centrale a biomasse qualora ne fosse portata a conclusione la costruzione - dice Caporale - Queste emissioni sono "altamente inquinanti", come afferma l’OMS, queste centrali "possono trasformarsi facilmente in inceneritori (con ulteriore aggravio della qualità delle emissioni)" e "non producono alcun beneficio per la colletitività locale (né per alcuna collettività)"; lo Studio del Mario Negri Sud di quest’anno ha rilevato, proprio dove è presente la centrale a biomasse di Lanciano, una "anomala concentrazione di SO2 che è difficilmente spiegabile in considerazione della tipologia del sito e che richiederà specifici approfondimenti"; ho sentito il dovere di scrivere al Sindaco di Lanciano, in quanto è gradita l’occasione per sollecitarlo a continuare sulla strada intrapresa in materia per esortarlo a far completare lo Studio sulla qualità dell’'aria, iniziato ma non concluso, dal Mario Negri Sud, e al Sindaco di Santa Maria Imbaro, in ossequio al principio di precauzione vigente in UE e a cui noi tutti Amministratori dovremmo far riferimento prima di ogni importante decisione, mi permetto di chiedere un'attenzione particolare a tutte le problematiche connesse all’insediamento di una centrale a biomasse prima di arrivare a prendere una decisione definitiva».
Giuseppe Marfisi