Supermercato: istruzioni per l'uso

Un viaggio all'interno degli hard discount tempio indefesso della fenomenologia umana ai tempi della crisi economica. A parlarcene sempre lui, il pensionato più "tagliente" d'Abruzzo: Clemente Beef

Supermercato: istruzioni per l'uso

SUPERMERCATO: ISTRUZIONI PER L'USO.  E' noto che i consumi ed il comportamento degli italiani si siano modificati per effetto della crisi. Basta recarsi in un supermercato per avere un'immagine anche plastica di come la composizione del carrello della spesa sia cambiato in seguito alle mutate condizioni economiche.

Consumiamo di meno un pò di tutto ed in particolare meno pesce fresco e meno carne.

Insomma tiriamo la cinghia tanto che gli obesi si sono ridotti dell 0,5%.

Oggi, per esempio, il supermercato dove da pensionato mi reco a fare la spesa solitamente era affollato: sarà stato per il brutto tempo a portare le persone al supermercato, non potendo andare al mare, oppure saranno state le mega offerte speciali, sempre più frequenti negli scaffali, a spingere massaie e pensionati a fare provviste.

A proposito delle offerte speciali non so se avete notato come siano un'esca formidabile per il consumatore meno avveduto che ne acquista in quantità anche quando non è ha bisogno.

Le offerte speciali hanno anche il potere di far perdere il self control alle massaie al supermercato come mi è capitato di assistere: un alterco furibondo tra due donne che cercavano di impadronirsi dell'ultimo prodotto rimasto in offerta.

"L'ho visto prima io!", diceva l'una. "Sono arrivata prima io!" ribatteva l'altra.

La dimensione della crisi non ha risparmiato nemmeno la piccola e media borghesia che con riluttanza si adatta a fare la spesa negli 'hard discount, studiando gli orari in modo tale da ridurre il rischio di incontrare qualche conoscente ed essere costretti a giustificare la loro presenza nel discount.

Pur avendo calcolato che alle 8 e 30 del mattino la possibilità di fare incontri imbarazzanti, mi è capitato giorni fa di incrociare un collega, pensionato come me e che non ho visto all'ultimo momento e non potendo più cambiare itinerario sono stato costretto salutarlo fortemente imbarazzato.

Alla domanda inevitabile "Come mai tu qui", ho mentito spudoratamente dicendo "Sai io non vengo mai e sono entrato solo per curiosità" e poichè avevo il carrello pieno, ho anche aggiunto "Sai ho trovato cose interessanti che non trovo altrove".

Ho notato che spesso le persone nel supermercato si trasformano specialmente negli orari di punta: basta l'annuncio del microfono che una cassa sta aprendo perchè improvvisamente ai modi civili e alla solita cortesia subentra la legge della giungla nel supermercato che non risparmia nemmeno anziani, invalidi e donne in stato interessante.

Si scatena la bagarre ed il supermercato diventa una pista per centometristi dove i consumatori sfrecciano a velocità incredibili per posizionarsi col carrello davanti alla cassa prima degli altri. Donne, uomini e persino anziani, emuli del fenomeno Usain Bolt, scattano con sorprendente agilità all'annuncio lanciandosi in una gara sfrenata e senza alcun ritegno.

Non mancano nemmeno quelli che, non potendo competere sul piano fisico con i velocisti con carrello, lo lasciano davanti alla cassa in attesa di apertura occupando il posto mentre continuano ad approvvigionarsi di scatolette ecc..

In quei momenti si accendono gli animi ed in punta di diritto i furbastri, scontrandosi con gli altri clienti beffati e che lealmente avevano gareggiato, cercano di dimostrare che al supermercato si può occupare il posto come si fa al cinema poggiando il cappello sulla poltrona.

Se questi esempi non fossero sufficienti a far stare in campana gli sprovveduti nei supermercati, considerate a cosa è accaduto ad un mio amico poco scafato a cui la moglie aveva raccomandato di andare a comprare un secchio di quelli che si usano per passare lo straccio, "ma solo il secchio mi raccomando " disse la donna, in quanto la mazza ce l'aveva già.

Lui, ligio al dovere, dopo essersi procurato il secchio, si è messo in fila aspettando il suo turno per pagare. Arrivato alla cassa la commessa gli fece presente che il secchio si vende solo insieme alla mazza, mentre il mio amico continuava a ribadire che a lui la mazza non serviva. tutto questo accadeva mentre le donne in fila ridacchiavano pensando al doppio senso del termine "mazza". Una vecchia pensionata malefica non si fece sfuggire l'occasione di dire sogghignando: "ma forse serve a sua moglie...". Così, dopo aver realizzato finalmente anche lui che la parola "mazza" ha un doppio significato, il mio amico ha pagato senza indugi ed è uscito dal supermercato prendendolo appunto nel "secchio".

C.M.