Strage all'università

Continua il massacro di civili in Siria. I lealisti di Al Assad attacano i ribelli: 181 morti. Perchè l'Onu non interviene?

Strage all'università

SIRIA. STRAGE ALL'UNIVERSITA' DI ALEPPO. La guerra civile siriana, iniziata nel marzo del 2011, continua ad aggiornare il suo macabro bollettino dei morti. Secondo l'Onu, infatti, le vittime del conflitto tra i governativi del presidente Bashar Al Assad ed i ribelli sono state oltre 60mila. Ieri, l'ennesima strage all'univesità di Aleppo: gli scontri hanno provocato 181 morti, di cui 15 bambini e 10 donne.

LA POLITICA MEDIORIENTALE. Mentre l'Onu resta alla finestra ed osserva da lontano l'evolversi della guerra civile la Francia ha avviato, già da alcune settimane, la "campagna lampo" in Africa, nell'ex colonia del Mali. L'Italia, tramite il Ministro degli esteri Terzi, garantirà l'appoggio logistico per le operazioni militari. Come mai questa disparità? Secondo gli analisti di geopolitica e gli esperti di questioni mediorientali la situzione in Siria è molto più delicata poichè convolgerebbe, indirettamente, anche altre nazioni "calde": come, ad esempio, l'Iran. Il premier siriano, infatti, è andato in visita a Theran per rinsaldare l'amicizia con l'alleato Mahmud Ahmadinejad.

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