Stop ai politici che ci fanno indignare: vogliamo ridere

Non conviene arrabbiarsi perchè ira e indignazione possono provocare infarti e ictus

Stop ai politici che ci fanno indignare: vogliamo ridere

BASTA CON I POLITICI CHE CI FANNO INDIGNARE, VOGLIAMO QUELLI CHE CI
FANNO RIDERE. Cari politici forse non vi siete mai posto il problema  di come si sente un comune cittadino ogni volta che finite in prima pagina per aver corrotto, concusso, malversato, ricattato, per
esservi appropriati illecitamente di rimborsi elettorali o per una semplice bugia o per una gaffe? Ebbene, io, comune cittadino nonché elettore, vi garantisco che ci sentiamo male. Siamo scoraggiati e ci fate arrabbiare di brutto. Aristotele diceva 2.500 anni fa che ogni popolo ha il governo che si merita. Eppure quanti come me si domandano "possibile mai che siamo scesi così in basso da aver
meritato Berlusconi, Monti, Letta ed anche FMI, la Commissione Europea, e la Bce e che quindi dobbiamo espiare? No! Secondo me siete addirittura peggio di noi Italiani quelli che anche oggi sotto
sotto pensano "Franza o Spagna purché se magna". E così l'ira e l'indignazione sono la misura e la cifra dei sentimenti che proviamo verso di voi: una recente indagine dell'Ixé dimostra che solo il 4%
degli italiani nutre fiducia nei partiti.

NON CONVIENE ARRABBIARSI PERCHE' IRA E INDIGNAZIONE POSSONO PROVOCARE INFARTI E ICTUS. Ma l'ira e l'indignazione non solo non producono risultati positivi sul  sistema politico, poichè i fatti dimostrano che continuate imperterriti a commetterne di tutti i colori, ma minacciano pure la nostra salute perché ci espongono, come è scientificamente provato, a rischio di infarto ed ictus. Può capitare talvolta, raramente purtroppo, che anziché farci infuriarare, le vostre malefatte ci facciano divertire e perfino ridere seppure amaramente. E, com'è noto, il riso a differenza della rabbia, fa buon sangue. In questo senso dobbiamo ringraziare quei tanti politici che nel commettere qualche, diciamo così "leggerezza", sono stati geniali e
fantasiosi.

SCAJOLA HA ACQUISTATO CASA ANCHE CON DENARO A SUA "INSAPUTA". E' il caso di Scaloja a cui vanno i nostri ringraziamenti per quella volta che si è ritrovato proprietario dell'appartamento  romano, acquistato con denaro in parte a sua "insaputa". In quell'occasione più che indignarci ci siamo divertiti per la geniale frase pronunciata e passata alla storia. Ora però, molti di noi, sono vivamente preoccupati perché lo sfortunato ex ministro non riesce a vendere quell'appartamento vicino al Colosseo. Talvolta però le grasse risate, benché benefiche, sono ingiuste e feriscono la sensibilità del politico di turno che invece andrebbe
apprezzato.

GRAZIE ANCHE A COTA PER AVER ACQUISTATO MUTANDE VERDI. Per esempio il Presidente della regione Piemonte Cola ci ha fatto sogghignare quando si è saputo che negli USA, ha acquistato una mutanda verde con soldi pubblici. Può darsi pure che gli inquirenti dimostrino che Cota ha speso soldi nostri per l'acquisto della mutanda non giustificato dalla funzione pubblica che svolge. Non solo non dovremmo riderci sopra, ma addirittura dovremmo intenerirci commossi, pensando a quanta sensibilità ha mostrato nella scelta del colore della mutanda: tra tutti quelli possibili, rosso,
bianco, azzurro ecc., Cota ha scelto il coloro dove lo porta il cuore: quello verde. Dite di tutto di Cota, ma non che non ha dato prova inoppugnabile di fervente attaccamento ai colori della Lega
Nord.

LA PANZANA DI BERLUSCONI SU RUBY NIPOTE DI MUBARAK. Poi c'è il caso della panzana planetaria, la più grande forse detta da Berlusconi cioè quella secondo cui avrebbe aiutato Ruby telefonando in questura per evitare incidenti diplomatici in quanto nipote di
Mubarak. Ebbene l'unico italiano a crederci, convinto che il Cavaliere fosse sincero, è stato l'avvocato e onorevole del Pdl Maurizio Paniz che ebbe il candore di dichiarare in aula "il premier era convinto che fosse la nipote di Mubarak", senza fare una piega, senza che gli scappasse un accenno di riso.

GASPARRI CHE CON I SOLDI PUBBLICI SI FA UNA POLIZZA SULLA VITA "NELL'INTERESSE DEL GRUPPO AL SENATO", MA I BENEFICIARI SONO I SUOI EREDI. L'ultima grande emozione me l'ha fornita Gasparri, presidente del gruppo parlamentare del Pdl ora FI, che gli inquirenti stanno indagando per peculato perché avrebbe sottratto 600.000 € dal fondo destinato al gruppo
parlamentare. Tale somma sarebbe stata poi impiegata per acquistare una polizza vita in cui designò beneficiari i suoi eredi legittimi. Ebbene benché l'eminente esponente di FI, avesse restituito tutto
in tre rate, imagistrati implacabili lo hanno ritenuto responsabile di peculato, perché quello del peculato è un reato "istantaneo", cioè una volta commesso non si può tornarci su. Dunque non è bastato restituire il malloppo appena si è reso conto di aver sbagliato. Ma quello che più di ogni altra cosa mi ha colpito quando ho visto Gasparri in Tv discolparsi, è stato il modo teatrale, degno del miglior Carmelo Bene, con cui Gasparri ha proclamato la sua innocenza. Sembrava veramente convinto che fare un'assicurazione sulla vita indicando come beneficiari i propri eredi e non il
partito "rientrasse nell'interesse del Gruppo". E non gli scappava da ridere mentre lo diceva! Possibile mai che ci ritenga così coglioni da credere alle sue parole?

L'OSSIMORO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CHE NON CREDE NELLA GIUSTIZIA. C'è infine il caso della Cancellieri l'unico ministro della giustizia che non crede nella giustizia. La guardiasigilli, intercettata in una telefonata con Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, a proposito della
carcerazione del capofamiglia e delle figlie Giulia e Jonella commentò "non è giusto, non è giusto". Peccato proprio che gli altri carcerati, detenuti ingiustamente, non conoscessero il numero di
telefono della ministro. Vorrei concludere con un appello: cari politici ed esponenti della casta, se proprio non potete fare a meno di appropriarvi ingiustamente di denaro pubblico, per lo meno
evitate di farci incazzare e cercate, se potete, di mettere nelle vostre malefatte quel pizzico di fantasia che ci possa far sorridere. So che potete farcela!

Clemente Manzo