Stellantis. FIOM CGIL contro Marsilio ma soprattutto Tavares

Il sindacato di categoria teme sul futuro dello stabilimento di Atessa: “Basta frasi rassicuranti, servono investimenti”

Stellantis. FIOM CGIL contro Marsilio ma soprattutto Tavares

“Basta con le frasi rassicuranti come: "Atessa rimane centrale nella strategia di Stellantis". Stessa frase detta su Mirafiori. Se l'AD Tavares fosse convinto di ciò che afferma, dovrebbe specificare quali e quanti investimenti intende realizzare nel sito della Val di Sangro. Altrimenti, queste rimangono solo affermazioni vuote”. Comincia così una durissima nota stampa del sindacato di categoria FIOM CGIL a proposito del futuro dello stabilimento e dei lavoratori abruzzesi e non. “Riguardo al lancio della nuova gamma, si parla dell'ennesimo restyling, che però non sembra incontrare il favore del mercato. Nei primi sei mesi, infatti, le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri in Europa sono aumentate mediamente del 13% (Anfia, 9 agosto 2024), mentre Stellantis non raggiunge questa percentuale, forse perché sta perdendo quote di mercato a favore delle aziende concorrenti”, aggiungono e “quando parliamo di investimenti, ci riferiamo a interventi in grado di adeguare l'attuale stabilimento alla produzione di furgoni di nuova concezione”.

“Non è sufficiente - prosegue il sindacato - l'investimento nella nuova linea di verniciatura, che, tra l'altro, sta incontrando serie difficoltà. Attualmente, infatti, non si riescono a verniciare più di 650 furgoni al giorno, rispetto agli oltre 900 previsti, che comunque sono inferiori ai 1250 prodotti fino allo scorso anno. Ribadire che "le prestazioni e la sostenibilità della nostra azienda dipendono anche dalla competitività dell'ambiente in cui operiamo" e che "tra i fattori chiave ci sono costi energetici ragionevoli, infrastrutture ferroviarie e stradali all'altezza degli standard internazionali e il giusto sostegno ai nostri investimenti attraverso i Contratti di Sviluppo" suona quasi come un alibi preventivo per giustificare i non-investimenti”.

L'AD Tavares, per gli scriventi, dovrebbe chiarire quanto intende investire e per quali progetti, prima di discutere dei cosiddetti fattori chiave, altrimenti sembra si stia costituendo un alibi per dire che non ci sono le condizioni. “Dopo tante rassicurazioni, nel vicino Molise siamo ancora in attesa di risposte sulla Gigafactory, mentre nel frattempo si assiste al lento ma inesorabile svuotamento del sito ex FCA di Termoli”, precisano sottolineando che “in Abruzzo c'è un detto: chi è stato morso dalla vipera ha paura anche della lucertola."


Infine, “suggeriamo al Presidente Marsilio di non lasciarsi affascinare dall'azienda. Ricordiamo cosa è accaduto il 23 luglio 2024: nell'intervista all'AD Tavares su Il Sole 24 Ore si faceva intendere l'avvio di nuove assunzioni ad Atessa, salvo poi trovarci una settimana dopo in cassa integrazione”.

 

La centralità dello stabilimento di Atessa, l'Amministratore Delegato Tavares deve dimostrarla con i fatti.