Sospetto terrorista cacciato da Chieti: "Voleva combattere"

Rimpatriato un marocchino di 37 anni. Secondo la Questura e la Digos, aveva intenzione di raggiungere la Siria. Alfano: "Nel 2016 sono già 9 gli espulsi"

Sospetto terrorista cacciato da Chieti: "Voleva combattere"

E ORA E' STATO ESPULSO. "Aveva manifestato l'intenzione di andare a combattere in Siria, plaudiva alle azioni dell'Isis ed aveva abbracciato la Jihad" un marocchino 37enne residente a Chieti e da dieci anni in Italia che ieri sera è stato rimpatriato dopo un provvedimento di espulsione del ministro dell'Interno Angelino Alfano, per motivi di prevenzione al terrorismo. Lo hanno spiegato ai giornalisti il Questore di Chieti Vincenzo Feltrinelli, il dirigente Digos Chieti Patrizia Traversa e il dirigente dell'ufficio stranieri Stefania Fasoli.

I DETTAGLI. L'uomo è stato prelevato in casa, dove sono rimasti moglie e due figli nati nel 2014 e nel 2015. Il marocchino, che come spiegato dal Dirigente della Digos, è stato responsabile del centro di preghiera islamica di Fara Filiorum Petri, uno dei quattro attivi in provincia di Chieti, nonostante la lunga permanenza in Italia non si sarebbe inserito nel contesto di riferimento. L'uomo, che da una decina di mesi non era più responsabile del centro di preghiera, era in attesa di un permesso di soggiorno.

ALFANO SODDISFATTO. "Con il marocchino rimpatriato ieri da Chieti sono 9 gli espulsi quest'anno, 75 dal 2015". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano alla trasmissione Rai 'Radio Anch'io'. Il marocchino, ha aggiunto il ministro, "è stato presidente del centro islamico locale, era noto per le sue posizioni integraliste e aveva più volte espresso l'intenzione di andare a combattere in Siria".

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