Sequestrato "Cimitero delle auto". Era ai piedi della Majella

Blitz della Guardia di Finanza in un deposito a Pretoro. Indagato imprenditore di Guardiagrele

Sequestrato "Cimitero delle auto". Era ai piedi della Majella

SEQUESTRATO CIMITERO DELLE AUTO AI PIEDI DELLA MAJELLA. Pretoro, il paese del lupo e dei fusari, immerso nel bel verde della Maiella, fa da scenario ad uno deglu ultimi blitz della Guardia di Finanza che ha sequestrato ben 52 autovetture pronte a sparire.

La vicenda risale al primo luglio ma, la notizia è rimasta segreta sino al ricorso dell’indagato, un imprenditore di Guardiagrele, per il dissequestro del terreno e delle auto in questione.

Gli agenti della Guardia di Finanza erano giunti in loco per un sopralluogo nella zona industriale del piccolo borgo e, durante la loro visita, dietro il capannone dove vi è l’esposizione delle auto in vendita però, hanno avuto la sorpresa di trovare questo sfacelo inquinante.

Nel verde del Parco Nazionale della Majella, membro della Riserva della Valle del Foro, un rinvenimento simile di rottami ricoperti da vegetazione è doppiamente impensabile e ingiustificabile, ed è così che la pensa anche il pubblico ministero che ha preso in esame il caso, imputando il suddetto imprenditore di aver violato la legge 156/06 la quale è a salvaguardia dell’incontaminazione di territori faunistici come quello di Pretoro.

Il reato è duplice: la procura contesta anche la mancata autorizzazione di magazzinaggio di carcasse di automobili, inquinanti e deturpanti proprio ai piedi di una delle mete turistiche più note e importanti della provincia di Chieti e della regione Abruzzo.

A sovraintendere il caso è stato il giudice Geremia Spiniello del Tribunale di Chieti, che ha assolutamente respinto il ricorso del guardiese, attribuendo senza sconti una pena all’imputato e ordinato la più celere rimozione dei 52 relitti d’auto e lo smaltimento degli stessi in discariche autorizzate.

Pretoro torna a respirare aria buona in ogni suo angolo, la sua magnifica Maiella torna a sorridere e a invitare tutti a viverla ed abbracciarla. Come nelle migliori fiabe, alla fine anche in questo caso c’è il lieto fine.

Maria Pinti