Ricostruzione Trabocco del Turchino. Polemica tra san Vito e Lanciano

Il sindaco Rocco Catenaro replica all'offerta del collega Mario Pupillo: "Inutile quel legno di piante d'acacia infestate e rischiose per la salute"

Ricostruzione Trabocco del Turchino. Polemica tra san Vito e Lanciano

RICOSTRUZIONE TRABOCCO DEL TURCHINO. POLEMICA TRA SAN VITO E LANCIANO. “Apprezziamo gli sforzi del Comune di Lanciano per l’aiuto che dice essere pronto a dare alla nostra causa per la ricostruzione del Trabocco del Turchino, ma lo strumento del sostegno offerto non sembra essere quello utile”. Il Sindaco di San Vito Chietino Rocco Catenaro, dopo aver letto dalla stampa alcune dichiarazioni di amministratori del Comune di Lanciano che avrebbero disposto, sul loro suolo comunale, il taglio di alcune piante di acacia “infestate e rischiose per l'incolumità pubblica”, pronte per essere destinate alla ricostruzione del Trabocco caro a Gabriele D’Annunzio, fa delle opportune precisazioni: “Come tutti sanno, il nostro Comune ha affidato i lavori di ricostruzione del Trabocco del Turchino ad una impresa che vanta una grande esperienza nel settore delle macchine da pesca in mare – sottolinea Rocco Catenaro – e siamo grati ad alcuni sponsor del sostegno economico offerto per poter procede a questo delicato intervento. La nostra amministrazione comunale ha già individuato, in realtà, in maniera autonoma le aree ove reperire le piante di acacia per il rifacimento del trabocco Turchino che, seppur evoca sentimenti comuni a tutti gli abruzzesi e non solo, rimane un simbolo di San Vito e dei Sanvitesi ed è, quindi, nostra esclusiva responsabilità restituirlo alla collettività. Se davvero il Comune di Lanciano avesse voluto esserci di aiuto - conclude Catenaro – avrebbe potuto concordare con la nostra amministrazione comunale i termini di un possibile sostegno, al posto di pubblicizzarli in maniera unilaterale sugli organi di comunicazione”.

Redazione Independent