Reddito di cittadinanza: scoperti 191 furbetti in Abruzzo

La misura per contrastare la povertà introdotta dal Governo Conte è al centro del dibattito politico

Reddito di cittadinanza: scoperti 191 furbetti in Abruzzo

Maxi operazione dei carabinieri del Comando Interregionale Ogaden ha rivelato l’esistenza di percettori del Reddito di cittadinanza, la misura introdotta dal Governo Conte per contrastare la povertà, assolutamente indebite. C’era chi aveva dichiarato figli che non aveva, chi possedeva macchine di lusso come Ferrari o moto e immobili di lusso, oltre a casi con precedenti penali gravissimi. Parliamo di una popolazione di circa 5mila persone tra Campania, Puglia, Molise, Abruzzo e Basilicata scoperti dal nucleo specializzato dell’Arma dei carabinieri e che ha riacceso la polemica sui favorevoli e contrari al mantenimento .

 “Anche questa mattina, molti quotidiani aprono con grandi titoli sui furbetti del Reddito di Cittadinanza. Sarebbero 191 quelli denunciati in Abruzzo tra maggio e ottobre. Una notizia che fa sicuramente presa sulle persone ed è diventata ormai una consuetudine, sebbene in due anni i miliardi di euro sottratti allo Stato con truffe sono in totale 15, di cui meno dell'1% è riconducibile al Reddito di Cittadinanza. Come mai, dunque, non si parla mai degli altri ‘furbetti’, ma anzi si continua ad attaccare esclusivamente una misura che ha restituito dignità a oltre 3 milioni di poveri in Italia?”. Così in una nota Daniela Torto, deputata abruzzese del Movimento 5 Stelle. “Questo, chiaramente, non significa che non si debba porre un freno a questo fenomeno: lo stanziamento in Legge di Bilancio che ci permette di rifinanziare la misura, servirà anche a migliorarla, rendendola più efficace e protetta dagli abusi. È su questo che stiamo lavorando, per tutelare tutti quelli che ne hanno realmente bisogno. Ma costruire una narrazione distorta, sbattendo tutti i giorni in prima pagina la notizia sui furbetti del Reddito di Cittadinanza equivale a disinformare i cittadini. Il nostro impegno è fare in modo che anche questo 1% di abusi sparisca, così come tutte le altre truffe sulle altre misure di welfare, dai ticket sanitari alle pensioni di invalidità. Mi auguro che anche le altre forze politiche, così fortemente indignate per gli abusi del Reddito di Cittadinanza, vogliano seguirci in questa battaglia di legalità contro truffatori ed evasori”, conclude la deputata pentastellata.

 

Reddito di cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, dei seguenti requisiti.

Requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno

Il richiedente deve essere cittadino maggiorenne in una delle seguenti condizioni:

  • italiano o dell’Unione Europea;
  • cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, o apolide in possesso di analogo permesso.
  • cittadino di Paesi terzi familiare di cittadino italiano o comunitario - come individuato dall’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30 - titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
  • titolare di protezione internazionale;

È, inoltre, necessario essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Requisiti economici

Il nucleo familiare deve essere in possesso di:

  • un valore ISEE inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni);
  • un valore del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza).
  • un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.

Relativamente ai requisiti economici appena elencati, i cittadini di Paesi extracomunitari devono produrre apposita certificazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana. Non è richiesta tale certificazione:

  • ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea aventi lo status di rifugiato politico;
  • qualora convenzioni internazionali dispongano diversamente;
  • ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea dove è oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni. L’elenco dei Paesi rientranti in questa casistica sarà definito in un apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Altri requisiti

Per accedere alla misura è inoltre necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda:

  • autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
  • navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).

Il richiedente non deve poi essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, nonché esser stato condannato in via definitiva, nei dieci anni precedenti la richiesta, per i delitti previsti dagli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640-bis del codice penale, per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

Il Reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), DIS-COLL (indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata) e di altro strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria. L’importo dell’assegno è determinato tenendo conto attraverso una scala di equivalenza del numero di componenti il nucleo familiare. La scala di equivalenza non tiene conto dei componenti in una delle seguenti condizioni:

  • disoccupati a seguito di dimissioni volontarie avvenute nei dodici mesi precedenti, fatte salve le dimissioni per giusta causa;
  • in stato detentivo o sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra P.A.;
  • componenti il nucleo sottoposti a misura cautelare personale, nonché a condanna definitiva intervenuta nei 10 anni precedenti la richiesta per i delitti previsti dagli artt. 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640 bis del codice penale.