“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
"Piscine negli stabilimenti balneari": ecco l'idea NCD per una balneazione alternativa
Testa, Pastore e Cremonese intervengono sul Piano Spiaggia che divide la Città di Pescara con una proposta che prevede giustamente il futuro: ovvero il divieto di balneazione per mare inquinato
IDEA NUOVO CENTRODESTRA PER UNA BALNEAZIONE "ALTERNATIVA". Sulla questione stabilimenti balneari, spiaggia libera, vista ed accessi limitati alla cosa pubblica e qualità dell'acqua marina noi di AbruzzoIndependent.it abbiamo scritto di tutto e di più attirandoci purtroppo le ire ingiustificate di imprenditori poco lungimiranti e che non fanno il bene della Città di Pescara. Detto ciò un'analisi seria della questione offerta turistica duqnue più lavoro per gli operatori del settore, come ribadito più volte nei nostri articoli, dovrebbe naturalmente partire dal mare che è soprattutto un verbo e che questa estate ha raggiunto la sua accezione negativa, ha visto la migrazione di migliaia di pescaresi (i turisti non c'erano) altrove: perchè troppo disgustoso e pericoloso nuotare nella cacca. Inoltre poi, se queste sono le condizioni di partenza sulle quali ci troviamo a disquisire, ecco che trovano giustificazione anche le proposte del gruppo consiliare del Nuovo Centro Destra il quale interviene sulla questione Piano Spiaggia "che bisogna lavorare per uno strumento innovativo che non rappresenti assolutamente un ostacolo a tutti quegli imprenditori balneari che vogliono garantire, preservando ovviamente la vista mare, maggiori servizi (assicurando anche ulteriori posti di lavoro)". Ma di cosa parlano esattamente i consiglieri di opposizione Guerino Testa, Alfredo Cremonese e Massimo Pastore? Udite bene "alla luce del paventato (e possibile) futuro divieto di balneazione la possibilità di realizzare delle piscine all'interno delle concessioni demaniali". Insomma un mega assist a chi ha interessi a gettare altro cemento sulle nostre spiagge (a pagamento) e purtroppo, lo ribadiamo anche con un po' di amarezza data l'incuria che abbiamo dimostrato - tutti noi concittadini di Pescara a partire da chi ci ha amministrato fino ad ora - verso il nostro tesoro, cioè il mare, e dunque per arrivare anche a sostenere una modalità di balneazione alternativa all'acqua salata. Ad onor di cronaca il capogruppo Guerino Testa aggiunge che "il divieto di realizzare le piscine determinerebbe un arretramento dell'offerta turistica di Pescara, eventualità che la nostra città non può assolutamente permettersi dopo la figuraccia della scorsa estate e le polemiche per l'inquinamento del mare" e che "resta inteso che parallelamente la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara (di concerto con altri enti) devono lavorare per il dragaggio del porto, il risanamento del fiume, la chiusura degli oltre 100 scarichi abusivi nel fiume e il potenziamento del depuratore". Voi che ne pensate? Come siamo messi, diciamoci la verità per favore...
Romanzo