Pierangeli compra Il Centro. E scoppia un putiferio

I giornalisti del primo quotidiano d'Abruzzo proclamano uno sciopero di due giorni. Di Stefano: "Ma il conflitto d'interessi c'era solo per Berlusconi?"

Pierangeli compra Il Centro. E scoppia un putiferio

IL CENTRO A PIERANGELI. La notizia era nell'aria già da un po' e oggi, a sorpresa, è diventata ufficiale: il Gruppo Espresso cede il quotidiano 'il Centro'. Lo ha comunicato il Gruppo stesso, aggiungendo di aver definito gli accordi per la cessione del quotidiano d'Abruzzo e per 'la Città di Salerno'.  La nuova editrice de 'il Centro' - quotidiano con 4 edizioni, Pescara; L'Aquila-Avezzano-Sulmona; Chieti e Teramo - farà capo agli imprenditori Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Alberto Leonardis e Luigi Palmerini. "Le operazioni - spiega una nota del Gruppo Espresso - si inseriscono nel piano di deconsolidamento teso a garantire il rispetto delle soglie di tiratura previste dalla normativa in vigore, nella prospettiva della futura integrazione con la Stampa ed Il Secolo XIX. Il passaggio avrà efficacia, una volta esperite le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi, entro il 31 ottobre 2016". Pierangeli è noto per essere anche l'editore di Rete 8, la principale emittente tv della nostra regione: in questa maniera, si creerebbe un polo mediatico molto forte e molto importante.

D'ALFONSO GIOISCE, GLI ALTRI MICA TANTO. "Sono profondamente contento che ci sia un editore già titolare di esperienza comunicativa", ha dichiarato il governatore Luciano D'Alfonso. Non la pensa alla stessa maniera il deputato di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano: "Sapere che il presidente del maggior gruppo della sanità abruzzese, oltre ad essere proprietario della più diffusa tv privata locale, acquisisce anche la proprietà del maggior quotidiano della nostra regione, mi lascia perplesso". Di Stefano sostiene di non avere "nulla contro la sanità privata e men che meno contro il gruppo specifico ma, quando leggo poi che il presidente della Regione Abruzzo è 'profondamente contento' di ciò, resto sconcertato: ma il conflitto d'interessi valeva solo per Berlusconi? Se poi ricordo che questa Regione, a guida Centrosinistra sta facendo scelte scellerate sulla sanità che penalizzano fortemente il pubblico lasciando intonsa la sanità privata, a cui vengono fatte grosse concessioni, allora mi preoccupo non poco. Che la sinistra fosse questa lo sapevo, ma che perfino i sindacati fossero scomparsi in Abruzzo mi lascia senza parole".

E IO SCIOPERO. I giornali locali del gruppo editoriale Finegil-Espresso hanno proclamato due giorni di sciopero, oggi, mercoledì 7 settembre, e domani giovedì 8 settembre, per contestare la scelta dell'editore di cedere ad altri imprenditori due quotidiani storici del Gruppo, "il Centro" di Pescara e "la Città" di Salerno. Lo rende noto un comunicato dei Cdr del Coordinamento Finegil. "I colleghi di Pescara e di Salerno - dice una nota - sono stati informati oggi, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all'interno del gruppo Espresso". L'operazione coinvolge a Pescara 31 giornalisti e 27 poligrafici. "Di fatto il Gruppo Espresso - si legge ancora nella nota - ha scelto di abbandonare il centro sud. Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all'editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editoriale del Paese che, così, inizia a perdere consistenza. L'editore nell'ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate". I Cdr del Coordinamento Finegil, "nell'esprimere solidarietà ai colleghi della Città e del Centro, manifestano grandissima preoccupazione per il loro futuro".

ODG E FNSI. "Quello che avevamo paventato si è realizzato. Il Gruppo Espresso vende 'il Centro' senza alcun coinvolgimento del corpo redazionale, smentendo fino all'altro giorno la possibilità di vendita del quotidiano". Solite parole di circostanza da parte del presidente dell'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo, Stefano Pallotta. Più concreto Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della stampa che, "nello schierarsi al fianco dei giornalisti delle testate locali del gruppo, condividendone i motivi di preoccupazione", "ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l'azienda sul piano industriale, del quale non si conoscono ancora i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e di rilancio delle singole testate e dell'occupazione". "Non è infatti accettabile che le economie di scala connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale, delle quali quella fra il gruppo L'Espresso e il gruppo Itedi è sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all'occupazione - continua Lorusso - e nella riduzione del pluralismo dell'informazione e dell'autonomia delle singole testate". La Fnsi "incontrerà i Comitati di redazione delle testate del gruppo L'Espresso-Finegil, insieme con le Associazioni regionali di stampa interessate, nella giornata di martedì 13 settembre".

Federico Di Sante