Pescara da incubo

La crisi dei biancazzurri non conosce soluzione di continuità

Pescara da incubo

Un incubo dal quale non ci si riesce ancora a svegliare. Mister Zeman in questo momento può cambiare tutte le pedine che vuole, ma il risultato non varia: al massimo, il Pescara pareggia contro la squadra con la peggior difesa del campionato, creando poco e con grande difficoltà. Questo è il chiaro segnale che l'involuzione biancazzurra sia da attribuire a tutta la squadra, nessuno escluso. Quando le cose non vanno, solitamente la colpa è di chi sta in campo. Gli amanti dei sotterfugi, quindi, hanno la possibilità di sfogarsi appellandosi a chi non ha potuto contribuire, perché sistematicamente relegato in panchina da quel cattivone dell’allenatore. “Ah, se ci fosse stato quello lì in campo…!” Questo sempre perché solo chi fa sbaglia e chi non fa non sbaglia mai. In pochi, tuttavia, si chiedono i motivi per i quali quel qualcuno viene messo ai margini o, molto più semplicemente, viene atteso. Ma tutti i 59 milioni di allenatori presenti sul suolo italiano hanno la soluzione in tasca. Peccato che spesso si parli di 59 milioni di soluzioni diverse, ma questo è un dettaglio. Gli stessi che, all'inizio del campionato, erano alle stelle per qualche bel risultato portato a casa dai biancazzurri ed esaltavano la bellissima peculiarità di questa squadra fondata sulla grande quantità di giovanissimi della Generazione Z, dopo le ultime brutte prestazioni hanno iniziato a desiderare maggiore esperienza in campo. E allora, il popolo chiede l'esperienza di Mora? Bene, dategli Mora. E contro il Rimini abbiamo visto Mora e forse qualcuno ha capito perché, sebbene rappresenti il secondo ingaggio più pesante in casa adriatica, quest'anno di spazio finora ne abbia avuto davvero poco. Si tratta certamente di un periodo no per il centrocampista, oggi lento e macchinoso, molto impreciso e lontano dal miglior se stesso che, in condizioni ottimali, invece, avrebbe le caratteristiche per essere il miglior mediano del campionato. Noi, che siamo fan di Mora, continueremo ad aspettarlo al momento opportuno. Il popolo chiede anche di dare spazio a una vera punta al posto di Cuppone, che punta non è? Ecco l'occasione, quindi, per l'eroe di Coppa Italia, Vergani: titolare nella partita del possibile rilancio (facile) del Pescara! Flop di Vergani al termine di una delle gare con meno occasioni da gol registrate quest'anno dal Pescara. E pensare che all'inizio del campionato ci si lamentava delle tante occasioni fallite dai biancazzurri durante gli incontri! Con il Rimini, squadra volenterosa ma modesta, come conferma la classifica, con una difesa colabrodo capace di prendere una media di oltre 2 gol a gara (prima della partita di Pescara 23 reti subite in 11 match disputati) i biancazzurri hanno creato pochissimo. Se si escludono l'occasione del gol di Milani, dopo appena 3 minuti di gioco, e il palo sfortunato colpito da Merola nella ripresa, solo in 2 situazioni l’estremo Colombi ha dovuto dimostrare di essere più agile di una cassetta di pomodori messa al centro della sua porta. Un po’ poco per una squadra che punta a creare 15 palle gol a partita, secondo il credo di Zeman. Il mister, anche lui non si può salvare: nella settimana che lo ha visto simpaticissimo nello spaccare in due internet col video nel quale nel quale finge di suonare divertito una fisarmonica (o forse era un dubbotte), fallisce in ciò che lo contraddistingue: la brillantezza del gioco. Nonostante la buona intuizione di schierare il terzino destro Floriani Mussolini, capace nel primo tempo di salvare un gol fatto con un intervento miracoloso a portiere battuto, anche il tecnico non è esente da colpe. Decente la partita di Pellacani in sostituzione dello squalificato Mesik. A centrocampo deludono ancora Squizzato, poco lucido, e Aloi, troppo impreciso. Non possiamo certamente appellarci alla mancanza di Tunjov, impegnato con l’Estonia, dopo le ultime uscite poco felici. Considerando che la prossima gara dei biancazzurri a Pordenone sarà rinviata per mancanza di 3 elementi del Pescara che saranno impegnati con le rispettive Nazionali, ci sarà tempo per preparare al meglio l'impegno col Cesena. E, cosa ancor più importante, ci saranno due settimane di tempo per ricostruire tutta la psiche di una squadra allo sbando.