Pelini: "Le politiche (dis)abitative del Comune di L'Aquila"

L'affondo è di Fabio Pelini, già assessore del Comune dell'Aquila con delega all'assistenza alla popolazione. PiùAbruzzo ricorda invece la proposta per accogliere i profughi e rifugiati nei Map

Pelini: "Le politiche (dis)abitative del Comune di L'Aquila"

LE POLITICHE (DIS)ABITATIVE DEL COMUNE DELL'AQUILA. "Il 21 dicembre scorso, la Giunta comunale ha approvato una delibera per assegnare 10 alloggi del progetto CASE e MAP a cittadini in fuga dal Venezuela. Non ci sarebbe nulla da eccepire se provvedimenti del genere fossero adottati in maniera equanime, cioè aliena da passioni e pregiudizi. Purtroppo, così non è. Perchè per questa Amministrazione, la priorità assoluta, dal momento del suo insediamento, è stata quella di bloccare il bando di housing sociale approvato dalla precedente Amministrazione (della quale facevo parte); bando a cui avevano risposto quasi 1200 nuclei familiari, ai quali nessuno si è degnato di far sapere nulla, dopo un'attesa di mesi e con una graduatoria pronta per cominciare le assegnazioni". Con queste parole l'ex assessore del Comune di L'Aquila, Fabio Pelini, con delega all'assistenza alla popolazione, ha commentato la delibera con cui si consente l’assegnazione degli alloggi del progetto C.a.s.e. o Map ai cittadini che fuggono dal Venezuela. "I nostri amministratori - con lo slogan "prima gli Aquilani" sempre in bocca per conseguire consenso facile e tacitare ogni critica - volevano depurare la graduatoria da famiglie ritenute "poco aquilane" e quindi di serie B rispetto a quelle autoctone da generazioni", prosegue Pelini nel suo post facebook - e, per questo, avevano annunciato due mesi orsono una delibera per dare gambe alle loro convinzioni. Evidentemente, però, non devono aver trovato parere favorevole nel dirigente preposto, che immaginiamo deve essersi guardato bene dall'avallare un provvedimento illegittimo dal punto di vista amministrativo e, probabilmente, dal profilo incostituzionale". In sintesi per l'esponente della Sinistra Aquilana: "Hanno dunque bloccato l'iter amministrativo di un avviso pubblico con quale atto? Parrebbe di capire con un indirizzo di Giunta, vista l'assenza di delibere. Cioè, un intero iter amministrativo è stato bloccato così, sulla parola!  E, non sapendo come uscire dall'enorme pasticcio in cui si sono ficcati per assecondare il loro furore discriminatorio, le assegnazioni di quel bando le hanno bloccate per tutti; mentre ci sono 600 alloggi vuoti a carico di tutta la collettività aquilana". Lo sfogo social si conclude con una classica espressione del disappunto. "Cose dell'altro mondo".

VI RICORDATE LA PROPOSTA DI PIU'ABRUZZO? "Qualche anno fa- ricorda Marco Manzo direttore del nostro quotidiano online e presidente dell'associazione PiuAbruzzo impegnata sul fronte dei diritti umani, come testimoniano le numerose missioni in Italia e all'estero - proposi, in occasione della manifestazione delle barchette  di ospitare ALCUNE famiglie in fuga dalla guerra nei progetti C.a.s.e e M.a.p. rimasti inutilizzati. L'idea era quella di immaginare nel Capoluogo d'Abruzzo un PROGETTO INCLUSIVO effettivamente finalizzato all'inserimento nel tessuto sociale aquilano per chi aveva perso tutto e che per davvero voleva ricominciare a vivere in luogo degli spesso inutilissimi SPRAR o CAS (Modello Riace). All'epoca - continua Manzo - L'Aquila era guidata dal sindaco PD Massimo Cialente che immediatamente bocciò la proposta scatenando la stampa d'avanguardia, la ola del centrodestra aquilano e dei suoi fan che avevano minacciato rivolte di qualsiasi tipo pur di fermare questa idea. L'UNICO a distinguersi in quel mare magnum di cecità fu l'ex assessore Fabio Pelini, che ringrazio ancora per il coraggio dimostrato nello sposare una posizione in quel momento scomoda". Tornando alla questione del bando per i rifugiati del paese sudamericano "oggi, leggo questa notizia di centrodestra - ribadisce il direttore di AbruzzoIndependent.it - che mi lascia completamente sorpreso: "con un' apposita delibera di Giunta (di centrodestra) sono stati messi a disposizione 10 alloggi, tra C.a.s.e. e Map, per i cittadini italo-venezuelani, prioritariamente di origine abruzzese, che scappano dal paese sud americano per trovare rifugio nella nostra citta'". Ovviamente quel testo - che in parte condivido - spiega tutto: i venezuelani sì, mentre allora i siriani invece "prioritariamente" no".

Redazione Independent