Parti alla grande anche tu?

Montesilvano - Pioggia di critiche sul sindaco Di Mattia che non riduce al minimo l'Imu. Gervasi: «Passo falso»

Parti alla grande anche tu?
PARTI ALLA GRANDE ANCHE TU! - Insomma, il sindaco di Montesilvano Attilio Di Mattia parte alla grande. Come diceva quel vecchio spot. Altro che rinnovamento, altro che "ggggiovani" al potere. Il neo primo cittadino si attira subito addosso le prime critiche, che questa volta ruotano attorno all'Imu, la famigerata tassa targata Monti che sta per Imposta Municipale Unica. «Abbiamo appreso dalla stampa che è Vostra intenzione non ridurre al minimo il peso dell'mu sulla prima casa, nonostante le sollecitazioni che invitano ad una riflessione più attenta verso i bisogni di tante famiglie. Trattare l’abitazione principale come un bene da colpire fiscalmente è un indubbio errore che il nostro Governo nazionale ha compiuto. Ma non contenere il peso di questo pesante fardello fiscale sulle famiglie è un ulteriore passo falso che oggi si compie anche a livello locale». Le parole sono di Vittorio Gervasi, esponente della lista civica “Democrazia e Libertà”, che ha inviato una lettera aperta a Di Mattia. «Le statistiche - ricorda Gervasi - ci dicono che sette italiani su dieci sono proprietari di casa perché ritengono che sia una utile investimento per il bene di una famiglia,anche a costo di dover sopportare grandi sacrifici. Si pensi a quante giovani coppie si vincolano al pagamento di una rata di mutuo che arriva a durare anche trent’anni. E’ evidente che l’Imu sulla prima casa finisce per colpire i risparmi e i sacrifici di un’intera vita».
 
"INVECE DI TASSARE I PATRIMONI, SI TASSANO LE PRIME CASE" - Gervasi, già assessore alla famiglia qualche giunta fa, ci va giù duro, e forse non gli sembra neanche vero di avere tutta questa carne al fuoco: «Non si tassano i patrimoni, non si tassano i consumi di beni di lusso, ma si preferisce tassare indiscriminatamente il luogo dove si sviluppa la vita di ogni persona». Il buon Vittorio sceglie la via della poesia, esclamando: «Quanti sentimenti, quanti ricordi sono associati alla nostra casa!». Poi torna all'attacco e afferma: «Non ridurre il prelievo fiscale - per quanto a un Comune è consentito – oltre a creare sconcerto apre anche ad un’altra riflessione: il federalismo fiscale, che Vi consentirà cari amministratori, di chiedere ai cittadini più o meno soldi, come pensate di attuarlo? Ogni prelievo fiscale riduce il reddito disponibile dei cittadini, che nel caso di un padre e di una madre di famiglia, significa meno risorse per allevare i figli. A breve dovrete decidere anche su altre aliquote – penso alla Tares (tassa sui rifiuti e sui servizi) in sostituzione della Tarsu – che decisioni state maturando? Non dimenticate che i cittadini di Montesilvano già pagano una pesante addizionale comunale Irpef. Il guaio è che a fronte di questo consistente esborso non sembrano corrispondere servizi pubblici di grande qualità. Per questo mi permetto di rivolgerVi un accorato appello: invertite la rotta. Lo chiedono i cittadini, lo richiede il buon senso». Certo per Di Mattia e soci si profilano tempi duri. Con tutti questi balzelli, sarà dura amministrare senza creare scontento.
Federico Di Sante