Oscar Farinetti indica la via: «Abruzzo punta su turismo e food»

Lectio magistralis del presidente di Eataly, simbolo del buon mangiare italiano nel mondo, in occasione della convention "Ben Fatto Non Contraffatto" al Porto Turistico di Pescara

Oscar Farinetti indica la via: «Abruzzo punta su turismo e food»

Il concetto è persino banale: si deve puntare su quello che il nostro territorio offre; e che non è la siderurgia (con buona pace degli industriali e dei petrolificatori che sostengono che si fanno più soldi e occupazione così). Ma se queste parole, che sentiamo ogni giorno, spesso dalla politica, sempre da personaggi improponibili, arrivano invece dalla bocca di soggetti come Oscar Farinetti allora assumono tutto un altro sapore (oops), volevamo dire valore. 

«L'Abruzzo  ha dei prodotti che ribaltano. Avete dei posti così belli che fanno invidia a chiunque. Turismo e enogastronomia sono le vostre risorse. Dovete soltanto prendere il miglior abruzzese che c'è e mandarlo in giro per il mondo a parlare della vostra terra».

Questo il verbo ovvero il senso della lectio magistralis che il patron di Eataly, il primo supermercato al mondo dedicato all'acquisto ed alla degustazione del buon mangiare italiano, ha voluto rivelare alla platea della convention "Ben Fatto Non Contraffatto" presso il porto turistico Marina di Pescara.

Così è successo, tanto per fare un esempio, con Carlin Petrin, nato a Brà (Cuneo). Il fondatore di Slow Food, uno dei brand più potenti al mondo - stiamo parlando di livelli di eccellenza pura - dopo lo scandalo del vino al metanolo, negli anni '80, andò nei principali paesi del mondo (su un totale di 194) a narrare le meraviglie del barolo, il vino delle langhe piemontesi. Dopo anni, tutti noi italiani, sappiamo come è andata questa meavigliosa avventura: quel vino è ritenuto una delle perle del pianeta, punto!

Noi che scriviamo c'eravamo oggi e ci permettiamo di aggiungere che, qualora dovessimo per davvero seguire la via indicata, un modello che funziona per davvero, nel gioro di pochi anni, stimiamo meno di dieci, la nosta regione potrebbe divenire una delle più ricche del paese.

La sfida, adesso, è tradurre in azioni ciò che si sà. Chiaro?

Il Sub