Operazione "Fake Job": 11 arresti nella Marsica

Promettevano posti di lavoro in cambio di 7mila euro. Ma una volta in Italia non venivano assunti

Operazione "Fake Job": 11 arresti nella Marsica

OPERAZIONE FAKE JOB. STRONCATO TRAFFICO DI ESSERI UMANI. Dalle prime ore dell’alba oltre 50 Agenti della Polizia di Stato, stanno eseguendo arresti e perquisizioni nella provincia aquilana. L’operazione è stata denominata FAKE JOB per sottolineare come gli indagati promettessero falsamente un lavoro agli stranieri, attraverso l’ottenimento di un regolare visto di ingresso, ma una volta giunti in Italia gli extracomunitari non venivano assunti.


7MILA EURO IN CAMBIO DI UN POSTO DI LAVORO. Bengalesi, pakistani e marocchini venivano fatti arrivare in Italia, in particolare ad Avezzano e nei Comuni della Marsica, attraverso i flussi migratori disponibili nel corso dell’anno, con il "miraggio" dell'assunzione di lavoratori stranieri presso locali aziende agricole. Ma una volta giunti in Italia i cittadini stranieri dovevano pagare 7000 euro ai fittizi datori di lavoro o ai loro intermediari, senza ovviamente ottenere alcuna occupazione ma solo la possibilità di permanere nel territorio dello Stato.

INDAGINI PARTITE DA UNA DENUNCIA DAL PAKISTAN. Le indagini, partite da una denuncia sporta nel 2010 da una donna presso l’Ambasciata di Islamabad in Pakistan, hanno evidenziato ben 259 richieste di visti d’ingresso, tutte finalizzate a delle false assunzioni

UNDICI LE PERSONE COINVOLTE. Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, stanno eseguendo 11 misure cautelari in carcere disposte dal G.I.P. Dr. Marco BILLI , su richiesta del P.M. della D.D.A. di L’Aquila Dr. David MANCINI, nei confronti di altrettanti indagati, 5 italiani datori di lavoro e titolari di aziende agricole, e 6 stranieri che facevano da intermediari con i loro connazionali. Secondo quanto emerso dalle indagini, dal 2009 ad oggi era stato messo a punto un meccanismo ben collaudato che consentiva, dietro il pagamento di 7000 euro a persona, di ottenere un falso posto di lavoro utile all’ottenimento del permesso di soggiorno.

Redazione Independent