Non è solo questione di fede

Il Consiglio di Stato boccia il Governo sull'Imu alla Chiesa: «Troppi errori». Danno erariale da 100 milioni euro

Non è solo questione di fede
IL PASTICCIO DEI "TECNICI" SULL'IMU. «Il Governo Monti ha commesso errori grossolani». Lo dice il Consiglio di Stato rigettando il regolamento che obbligava al pagamento dell'Imu (Imposta Municipale sugli Immobili) gli Istituti religiosi che svolgono una attività commerciale a scopo di lucro. E' pacifico che i luoghi di culto, i luoghi dove si svolge un'attività no profit, un'attività sindacale o altro, siano esenti dal pagamento dell'imposta: così come lo erano ai tempi dell'Ici. L'Imu, invece, colpisce indistintamente anche gli immobili dove si svolge un'attività commerciale, di qualsiasi tipo, anche se si tratta di un'attività scolastica o alberghiera o sanitaria, ed appartenente ad un Istituto religioso, a una congregazione, ad un sindacato. 
 
IL DECRETO CRESCI ITALIA. Il 25 marzo di quest'anno è entrato in vigore il decreto "Cresci Italia" che eliminava il privilegio. In seguito alle vivaci polemiche sull'esenzione concessa agli Istituti ecclesiastici e Congregazioni religiose il Governo ha, poi, stabilito quando applicare l'Imu nei casi di attività miste: in cui cioè accanto al luogo di culto si pratica un'attività a scopo di lucro. Il regolamento attuativo del decreto legge del gennaio 2012, aveva dettagliatamente stabilito in quali casi in cui l'immobile era soggetto all'imposta. Fino alla decisione del Consiglio di Stato che ha bocciato il regolamento per «Troppi errori». Quindi l'applicazione dell'Imu, che sarebbe toccata alle Organizzazioni religiose a partire dal prossimo gennaio, sarà rinviata.
IL DANNO PER L'ERARIO. Secondo le stime del Tesoro il mancato introito derivante dal rinvio ammonta a 100 milioni di euro. Per l'Anci, invece il mancato introito ammonta a 600 milioni. Per fortuna il sottosegretario all'economia Polillo fa sapere che entro l'anno la questione sarà chiusa. Speriamo! E però lecito dubitare di un esponente del Governo che qualche mese fa sentenziò «se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul PIL immediato di circa un punto».
Clemente Manzo