Muriana: «Un mezzo alibi»

Omicidio Bucco. Affidato l'incarico al genetista Stuppia: tra 60 giorni si saprà se l'indagato è anche l'assassino

Muriana: «Un mezzo alibi»

OMICIDIO BUCCO. TRA 60 GIORNI LA VERITA SULL'INDAGATO. Questa mattina è stato ufficilamente affidato l'incarico al genetista Liborio Stuppia che dovrà dire se negli abiti sequestrati (anche tre paia di scarpe), nei coltelli e nell'auto (Chevrolet Alveo) dell'unico indagato, Giuseppe Del Rosario, 65 anni di Chieti, ci sono tracce di sangue e, soprattutto, del Dna di Nicola Bucco, l'operaio ucciso con quattro coltellate nel pomeriggio del 14 novembre. L'ordinario di medicina genetica, che ha assunto l'incarico su ordine del Pm Gennaro Varone, si è riservato 60 giorni di tempo per relazionare la procura di Pescara sui reperti scientifici.

MURIANA: UN MEZZO ALIBI. Dal punto di vista investigativo proseguono le indagini per ricostruire le ultime ore di vita del 53enne pescarese. Sull'omicidio di via Leopardi è tornato a parlare il primo dirigente della Squadra Mobile di Pescara, Pierfrancesco Muriana. «Continuiamo a seguire anche altre piste», ci ha raccontato al telefono . «L'unico indagato ha un "mezzo alibi" non del tutto verificato ma personalmente non credo, o meglio, mi auguro che non sia lui l'assassino di Nicola Bucco». A mettere sul "chi va là" gli inquirenti sono state le parole dell'amico e coinquilino dell'operaio ammazzato, Vittorio Massacesi, gestore di un bar al porto di pescara, e che aveva parlato di una lite tra la vittima e l'indagato per questioni di denaro.

Redazione Independent