Mps maschera 700 Mln

Scandalo derivati: possibile che nessuno sapeva? Sotto accusa il Pd e Bersani «siamo un partito non una banca»

Mps maschera 700 Mln

IL MPS MASCHERA I 200 MILIONI DI PERDITA DEI DERIVATI. Lo scoop del "Fatto quotidiano" sui derivati del monte dei Paschi di Siena ha messo in moto la Banca d'Italia e la magistratura che indagano sul contratto che il MPS ha stipulato con Nomura, banca d'affari giapponese, denominato Alexandra, e su con la Deutsche Bank noto come "Santorini". Le perdite che questi titoli tossici hanno causato, stimate in 700 milioni ed oltre, sono state imboscate e con un artificio contabile non risultano iscritte nel bilancio della banca. La notizia dello scandalo ha causato un vero tzunami in borsa  dove i  titoli della banca senese sono sprofondati: nel giro di alcuni giorni il titolo ha perso circa il 20%. 

NESSUNO SAPEVA DEI DERIVATI Alla domanda che molti si pongono su come mai solo ora Palazzo Koch interviene, l'istituto di vigilanza risponde che i documenti relativi all'accordo sui titoli tossici erano stati nascosti alla Banca d'Italia. Eppure l'ex istituto di emissione sapeva della esistenza del rischioso contratto sottoscritto tra le parti il 31.7.2009. In effetti pare che i documenti relativi siano stati rinvenuti e resi pubblici dall'attuale presidente della banca Profumo, succeduto a Giuseppe Mussari che nel frattempo era finito al vertice dell'ABI la potente associazione delle banche italiane, e da cui, in seguito allo scandalo, è stato costretto a dimettersi. La portata dell'"affaire" coinvolge anche l'ex ministro Tremonti e l'ex premier Monti che hanno finanziato tramite i Tremonti Bond ed i Monti Bond l'istituto per una cifra di 3,9 miliardi di euro. 

BERSANI, IL PDL DI TREMONTI E IL PROFESSOR MONTI. il Monte dei Paschi di Siena, la banca più antiche al mondo e terzo istituto di credito italiano per numero di filiali, è controllato dalla fondazione omonima, ente no profit che ha finalità assistenziali e di beneficenza oltre a compiti di utilità sociale nel campo dell'istruzione, della ricerca scientifica, della sanità e dell'arte con riferimento alla città di Siena e alla sua provincia. A sua volta Il controllo della fondazione è nelle mani del comune di Siena, della sua provincia, della regione, e perfino dell'arcidiocesi. Il partito di Bersani che controlla la banca tramite il comune di Siena e la sua provincia, sin dai tempi del Pci governati da amministrazioni di sinistra, è ormai nella bufera attaccato da tutte le parti.  Pdl,  Lega, M5S e il movimento di Ingroia ne stanno facendo un cavallo di battaglia in questa tornata elettorale. Beppe Grillo, che in questi giorni per la campagna elettorale è a Siena con il suo Tzunami Eour, ha dichiarato che "il Pd non un è più un partito politico. E' ma una Banca". anche Maroni ne sta approfittando e ha dichiarato "Monti e Bersani vengano subito in parlamento per spiegare i favori a MPS e le responsabilità del Pd nella disastrosa gestione della banca". Naturalmente anche il Pdl, che pur non potendosi chiamare fuori dallo scandalo dei titoli tossici, non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione propizia e tramite Benedetto Della Vedova ha dichiarato " la sinistra deve assumersi le sue responsabilità". Bersani investito da un attacco mediatico di così vasta portata, si è giustificato dicendo" nessuna responsabilità del Pd, per l'amore di Dio..Il Pd fa il Pd e le banche fanno le banche". E il leader Maximo di rincalzo ribatte sostenendo "mentre il Pd non si è mai occupato di MPS, il sindaco Ceccuzzi (di Siena n.d.r.) è quello che ha chiesto oltre un anno fa un ricambio totale al vertice della banca e lo ha fatto anche sfidando le resistenze che lo hanno portato alle dimissioni. Sono i fatti, non vedo perchè ci si debba arrabbiare".

A QUANDO IL PROSSIMO COLPO DI SCENA? Questa dei titoli tossici del MPS è una bomba ad orologeria che scoppia proprio quando infuria una campagna elettorale senza esclusione di colpi. E c'è da giurare che ne vedremo ancora delle belle da qui al 24 febbraio prossimo. 

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