Maxi sequestro di Tonno Rosso

Blitz della Guardia Costiera al Porto di Giulianova: 14 Kg di Thunnus Thynnus pescato illegalmente perchè specie protetta

Maxi sequestro di Tonno Rosso

MAXI SEQUESTRO DI TONNO ROSSO NEL PORTO DI GIULIANOVA. Blitz della Capitaneria di Porto contro la pesca abusiva di specie ittiche pregiate nel porto di Giulianova. La Capitaneria di Porto ha posto sotto sequestro amministrativo un ingente quantitativo di tonno rosso, a seguito di normale controllo avvenuto. I militari del Comandante Pezzuto sono riusciti a rinvenire a bordo di due pescherecci, intenti allo sbarco di alici, un totale di 14 (quattordici) esemplari di Tonno Rosso (Thunnus Thynnus) per un quantitativo complessivo di kg. 500 circa, superiore in quantità e/o numero alla percentuale del 5% consentita come cattura accessoria o “by catch” prevista dal Decreto Direttoriale n. 8447 del 17.04.2013 del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali .

SPECIE PROTETTA. Trattandosi di una specie ittica soggetta a precise disposizioni comunitarie ICCAT, tutte le unità non espressamente autorizzate alla pesca del tonno rosso possono effettuare catture accessorie entro e non oltre un limite del 5% del totale delle catture. Vi è da precisare, però, che tali catture, sebbene accessorie, vanno anch’esse ad imputarsi al contingente nazionale di tonno rosso assegnato dall’Unione Europea, che, all’esaurimento delle relative quote, ne dispone l’interruzione immediata. Nel caso avvenuto ieri presso le acque di Giulianova, inoltre, si è proceduto, oltre che al sequestro amministrativo, anche alla successiva vendita mediante asta pubblica svoltasi presso la sede della Capitaneria di Porto di Pescara, i cui proventi sono stati introitati all’erario dello Stato.

MULTATO PESCATORE. Sempre nella giornata di ieri, sono state sottoposte a sequestro amministrativo anche due reti da posta, scaltramente calate a circa 50 metri dai moli nord e sud del Porto di Giulianova da un diportista, già resosi responsabile in passato di analoghe violazioni. Giunto in porto a bordo della propria unità da diporto, i militari che, nel frattempo, si erano appostati, hanno proceduto ad elevare un totale di 1.148 euro di sanzioni amministrative, sia per la pesca non consentita sia perché, da accertamenti d’ufficio, è risultato non essere autorizzato all’ingresso in Porto con il proprio veicolo.

Redazione Independent