L'allarme rientra ma resta la psicosi dell'acqua potabile nelle popolazioni del Teramano

I nuovi risultati dell'Arta sui campioni prelevati sono buoni. Ma c'è chi non si fida e sta svuotando i supermercati di acqua potabile

L'allarme rientra ma resta la psicosi dell'acqua potabile nelle popolazioni del Teramano

RIENTRATO L'ALLARME ACQUA POTABILE NEL TERAMANO. E' stato revocato il divieto di utilizzo potabile dell'acqua nel Teramano dopo l'arrivo dei risultati sui nuovi campioni prelevati dall'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta), in base ai quali si torna ai valori conformi alla normativa vigente. Lo ha reso noto la Asl di Teramo in una comunicazione inviata ai 31 Comuni interessati dall'emergenza. Ieri era stato vietato l'uso potabile dell'acqua nell'area in seguito ai prelievi effettuati al Traforo del Gran Sasso dall'Arta, in base ai quali l'acqua in uscita risultava non conforme: il Sian dell'Asl di Teramo, Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, aveva disposto l'uso per soli fini igienici, con il divieto dell'uso potabile. Ma la psicosi resta e c'è chi sta ancora letteralmente prendendo di assalto i supermercati per le scorte di acqua e chi chiede la chiusura dei laboratori del Gran Sasso.

L'elenco dei comuni interessati:

ALBA ADRIATICA
ANCARANO
BASCIANO
BELLANTE
CAMPLI
CANZANO
CASTELLALTO
CASTELLI
CIVITELLA DEL TRONTO
COLLEDARA
COLONNELLA
CONTROGUERRA
CORROPOLI
GIULIANOVA
MARTINSICURO
MONTORIO AL VOMANO
MORRO D'ORO
MOSCIANO
NERETO
NOTARESCO
PENNA S'ANDREA (Val Vomano)
ROSETO
SANT'OMERO
SANT'EGIDIO
TERAMO
TORANO NUOVO
TORRICELLA SICURA (Capoluogo e Bivio S.Chiara)
TORTORETO
TOSSICIA
VALLE CASTELLANA
ISOLA DEL GRAN SASSO
PINETO

"In merito alla disposizione del 9 maggio del SIAN dell'AUSL di Teramo di sospensione dell'uso a fini potabili delle acque in uscita dal Traforo del Gran Sasso, a seguito dei prelievi effettuati il giorno 8 maggio, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) informano che le acque provenienti dal punto di captazione interno ai Laboratori sono messe a scarico dal giorno 1/o maggio". A renderlo noto e' il Servizio Relazioni Esterne dei Laboratori. "E' quindi da tale data - si prosegue nella nota - che tutte le acque provenienti dai laboratori non vengono immesse nella rete idrica dell'acquedotto del Ruzzo. Tale misura di messa a scarico e' stata adottata in via precauzionale, d'intesa con la AUSL, in occasione dei lavori di parziale ripavimentazione in corso nei Laboratori sotterranei". Inoltre, i LNGS rendono noto che, dai monitoraggi costantemente eseguiti in tutti questi giorni, "le acque di scarico in uscita dai Laboratori sono sempre risultate e tuttora risultano pulite e assolutamente conformi ai requisiti previsti per le acque potabili". "Nessuna responsabilita' e' quindi da imputare a questi Laboratori - si conclude nella nota - per la disposizione di sospensione dell'uso a fini potabili delle acque in uscita dal Traforo del Gran Sasso". 

Redazione Independent