L'Acqua è pubblica: e allora?

Da Lanciano (ri)parte la campagna di obbedienza civile. Il Comitato: «Rispediremo le bollette aumentate alla Sasi»

L'Acqua è pubblica: e allora?

PROSEGUE LA CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE - Poco più di un anno fa 27 milioni di cittadini italiani hanno votato al referendum per togliere ogni forma di profitto dall’acqua.«Ad oggi  - spiegano quelli del Comitato Acqua Pubblica di Lanciano - stiamo ancora aspettando che i gestori del servizio idrico applichino la normativa, in vigore dal 21 luglio 2011, togliendo dalla tariffa la voce corrispondente alla “remunerazione" del capitale investito». Non solo: con l’approvazione del nuovo Piano d’ambito dell’ATO chietino, la tariffa è addirittura aumentata (dal 1° maggio 2012), ed è stata mantenuta nelle bollette la remunerazione del capitale, che per il 2012 vale il 6,53%, ma che per i prossimi anni aumenterà fino ad arrivare a circa il 20% della bolletta. «Il problema - hanno aggiunto - è che nessun cittadino se n’è accorto, visto che nelle bollette non viene specificato come viene calcolata la tariffa, e quindi oltre il danno c’è anche la beffa»

LA PROTESTA CONTRO SASI - Da mesi il Comitato Acqua Pubblica sta portando avanti, anche a livello nazionale, la Campagna di Obbedienza Civile, con cui lanciare un messaggio importante: «il nostro voto va rispettato, ed è un nostro diritto pretenderlo!». Per far ciò stanni raccogliendo dei reclami/diffide verso l’ente gestore locale - SASI- e l’ATO, chiedendo il rimborso delle somme indebitamente riscosse a partire da luglio 2011, e avvisando che dalle successive bollette si provvederà a scorporare la quota relativa alla remunerazione del capitale.

BANCHETTO DI PROTESTAAnche questo fine settimana, sabato 23, «saremo presenti a Lanciano in Corso Trento e Trieste dalle 18.00 alle 20.00 con un banchetto, per permettere ai cittadini, intestatari dell’utenza, di firmare le diffide». Per aderire è sufficiente portate una bolletta dell'acqua oppure semplicemente il codice cliente.

Redazione Independent