“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Incendio doloso nella palestra di arti marziali, arrestato 36enne vastese
L'episodio è accaduto lo scorso 13 novembre all'interno del "Kuroshio Martial Arts". L'uomo rischia fino a sette anni di reclusione
INCENDIO DOLOSO NELLA PLAESTRA DI ARTI MARZIALI: ARRESTATO 36ENNE VASTESE. Nel pomeriggio di ieri, a conclusione di una articolata attività investigativa, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Vasto hanno tratto in arresto M. Y. vastese di 36 anni con l'accusa di incendio doloso.
I fatti risalgono allo scorso 13 novembre 2016 quando un individuo, dopo aver rotto una piccola finestra, accedeva all’interno della palestra denominata “Kuroshio Martial Arts", al piano terra di un immobile di tre livelli in via Del Porto, per cospargere liquido infiammabile sul pavimento e dare fuoco. Solamente grazie all’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco, chiamata da un condomino che si era accordo del fumo e delle fiamme, si è potuto scongiurare il peggio. Sopra la palestra, infatti, vivono numerose famiglie e, qualora non fossero stati allertati celermente i vigili del fuoco, sicuramente vi sarebbe stato concreto pericolo per l’incolumità delle persone.
LE INDAGINI. Sulla scena del crimine è stata recuperata la bottiglia di plastica utilizzata per appiccare il fuoco dalla quale, a seguito di mirati rilievi tecnici, venivano esaltate delle impronte digitali latenti. I carabinieri del Nucleo Operativo hanno poi acquisito altresì anche tutte le immagini della video-sorveglianza pubblica e privata che interessavano via Del Porto e zone limitrofe. Grazie a quest'ultima verifica, incrocata col traffico storico dell’utenza mobile dell’interessato, si è potuto ricostruire tutto il percorso del presunto autore del reato. Le indagini proseguono al fine di verificare se dietro il delitto vi sia un eventuale mandante. Ad ogni modo M.Y. dovrà difendersi dall'accusa di incendio doloso aggravato e rischia una pena sino a sette anni di reclusione.
Redazione Independent