Il ritorno di "Big" Luciano

Regionali 2014 - Lo scudo crociato (Udc) "folgorato" da D'Alfonso? Gli altri? Legnini (Pd) ed il "Governator" Chiodi

Il ritorno di "Big" Luciano

LUCIANO RETURNS – Il ritorno di Luciano D'Alfonso sulla scena politica passa anche attraverso Lanciano. E, soprattutto, attraverso l'Udc. D’Alfonso, infatti, ha partecipato di recente a un incontro promosso nel capoluogo frentano dalla neonata associazione “Lanciano Europa”, di cui è presidente Francesco Piccirilli, ex segretario provinciale dei Giovani Pd uscito polemicamente dai Democrat dopo le comunali dello scorso anno. Piccirilli, che è sempre stato amico di “Big Luciano”, sta ora flirtando con l’Unione di Centro: di recente è stato visto a un pranzo organizzato dall’Associazione Culturale Frentana, sodalizio in quota Udc presieduto da Errico D’Amico (consigliere comunale a Lanciano per il partito di Casini), e ha adesso ricambiato il favore “accogliendo” lo stesso D’Amico nel consiglio direttivo di Lanciano Europa. In tutto questo c’è D’Alfonso, che già da tempo viene accostato all’Udc. Si parla addirittura, per il 2014, di una sua candidatura a presidente della Regione Abruzzo (un vecchio pallino dell’ex sindaco di Pescara) proprio nelle file dell’Unione di Centro. Rodolfo De Laurentiis permettendo.

MA IL GOVERNATOR NON STA A GUARDARE – Chi sarebbe l’avversario di D’Alfonso, ammesso e non concesso che il centrosinistra (leggi Pd) schieri il senatore Giovanni Legnini? Ovviamente lui: il "Governator" Gianni Chiodi, che ha incassato la benedizione anche del fronte Di Stefano-Febbo dopo aver dato la propria disponibilità a ricandidarsi. Chiodi ha pubblicato nei giorni scorsi su Facebook un messaggio riferito alle amministrative, ma che può essere letto anche in chiave “regionali”: «Io sono fautore delle larghe alleanze nell'area dei moderati. La mia è una formazione civica, sono diventato sindaco di Teramo e poi presidente della Regione senza essere iscritto a un partito. Credo in un progetto dei moderati alternativo alla socialdemocrazia, e per realizzarlo bisogna coinvolgere le liste civiche, il mondo dell'associazionismo e delle professioni. Specialmente ora che non c'è più la leadership di Berlusconi. E soprattutto bisogna optare per uomini qualificati, perché senza le persone adatte il progetto non cammina. È finito il tempo dei portatori di voti. Oggi a contare è il voto dell'opinione, non più quello delle clientele».

“PRIMA DEL PDL ERO CIVICO” – Successivamente, Chiodi ha ribadito: «Sono un iscritto al Pdl dalla sua costituzione avvenuta nel 2009. Prima ero civico. I partiti in un regime democratico sono imprescindibili (non conosco democrazia al mondo che non ne abbia), ma oggi conta molto di più il voto di opinione che si fonda sulla qualità delle persone e sulla credibilità di realizzare nel concreto quello che si enuncia, piuttosto che il voto fondato sulla capacità di aggregare clientele. E per una semplice ragione: le qualità che servono per essere eletti non sono poi le stesse che servono per gestire miliardi di euro di denaro pubblico e migliaia di dipendenti». In molti, ultimamente, si stanno chiedendo se Chiodi verrà riconfermato dagli abruzzesi: c’è chi sostiene che in questi anni abbia lavorato bene, chi la pensa esattamente al contrario. E noi? Noi diciamo semplicemente: “Staremo a vedere”.

Nicola Chiavetta