Il registro degli innamorati

Rivoluzione "etica" in Abruzzo. L'Aquila istituisce il registro delle unioni civili. Riga: «Rispettata la sessualità»

Il registro degli innamorati

L'AQUILA ISTITUISCE IL REGISTRO DELLE COPPIE DI FATTO. Oggi, 14 febbraio, nel giorno della festa degli innamorati (di ogni genere e sesso) - San Valentino capirà! - il Comune di L'Aquila, guidata dal sindaco Massimo Cialente, ha approvato il registro delle unioni civili. Si tratta di una piccola rivoluzione, quella sancita nel semplice documento votato in Consiglio comunanale (19 voti favorevoli, 3 astenuti e 2 contrari), ma dal grande significato etico. Il registro delle "coppie di fatto" (omosessuali o eterosessuali) rappresenta senza ombra di dubbio un passo in avanti per garantire i principi di non discriminazione e pari opportunità delle persone, conviventi, a prescindere dall'orientamento sessuale. Nel caso di L'Aquila, poi, il significato è ancora più forte visti i disagi post-sisma in tema di assegnazione degli alloggi ai terremotati, omosessuali e non. 

CHI SI PUO' ISCRIVERE. Ora la parola passa alla burocrazia che dovrà organizzare gli strumenti informativi per permettere l'iscrizione, gratuita, nel Registro. Dovrà, dunque, essere allestito il servizio per le "unioni civili" nel quale finalmente si potranno "ufficializzare" i rapporti tra due persone maggiorenni, italiani o stranieri iscritti nell'anagrafe del Comune di L'Aquila, di diverso o dello stesso sesso, che non siano legate tra loro da vincoli giuridici e che ne abbiano chiesto la registrazione amministrativa. Chi si iscrive al Registro è equiparato al "parente prossimo" del soggetto con cui si è iscritto ai fini della possibilità di assistenza.


RIGA: «DICHIARAZIONI LUDOVICI IMPRECISE ED OMOFOBE». «Mi dissocio fermamente dalle affermazioni del tutto personali del consigliere Giuseppe Ludovici. Sono persuaso che la sessualità di una persona debba essere rispettata, eterosessuale od omosessuale che sia. Parlare di illegalità o peggio ancora di malattia, ci catapulta in considerazioni assurde del tutto altre rispetto a quanto il gruppo consiliare dell’API ha votato stamani, in Consiglio Comunale, vale a dire l’auspicata delibera sulle unioni civili, momento epocale per la nostra Città, in termini di civiltà e progresso. Francamente sono rimasto inorridito nell’ascoltare le parole di Ludovici, ai microfoni di una web tv locale. Stento a credere, addirittura, che abbia afferrato il senso stesso della delibera che era quello di garantire il riconoscimento delle unioni civili, con l’istituzione del relativo Registro e l’approvazione del Regolamento, sulla base del quale vengono considerate “unioni civili” i rapporti tra due persone maggiorenni, di diverso o dello stesso sesso, che non siano legate tra loro da vincoli giuridici e che ne abbiano chiesto la registrazione amministrativa, cittadini italiani e stranieri iscritti all’Anagrafe del Comune dell’Aquila.  Una disciplina che ha esclusiva rilevanza amministrativa.  Considerazioni imprecise ed omofobe, quelle del consigliere Ludovici, lontane anni luce dalle posizioni di un partito che fonda la sua politica sul rispetto dell’altro». Così il vice sindaco di L'Aquila, Roberto Riga, ha commentato le esternazioni de La Destra in seguito alla decisione dell'assise civica.

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