Il magistrato Bellelli sui piromani: "Nessuna ipotesi investigativa è da scartare"

Cosa si nasconde dietro ai fuochi criminali che stanno devastando il Parco Nazionale e uccidendo migliaia di animali?

Il magistrato Bellelli sui piromani: "Nessuna ipotesi investigativa è da scartare"

LA PROCURA DI SULMONA INDAGA SUI MOVENTI DEI PIROMANI: QUALE INTERESSE O BUSINESS SI NASCODE? Cosa si nasconde dietro ai "fuochi criminali" che stanno devastando il Parco Nazionale d'Abruzzo uccidendo migliaia e migliaia di animali? Lo abbiamo chiesto al magistrato Giuseppe Bellelli della procura di Sulmona all'iindomani della scoperta di altri due inneschi sul Monte Morrone. Laconica la sua risposta alle nostre domande e ad alcune suggestioni investigative (business della ripiantumazione, spegnimento incendi, follia umana), etc etc: "Stiamo cercando di capire, nessuna ipotesi è da scartare". Il riferimento è certamente alle azioni dei piromani che continuano ad agire, come nel rispetto di una strategia ben definita, nonostante l'attenzione massima, almeno dal punto di vista mediatico, che c'è adesso nel nostro territorio.

L'ultimo atto criminale, infatti, sarebbe partito lunedì sera alle spalle della linea tagliafuoco realizzata nel territorio di Pratola Peligna dalle squadre di soccorso impegnate in questa assurda emergenza del fuoco.

In totale sarebbero dieci gli inneschi recuperati, compresi quelli trovati sul versante di Prezza, mentre quattro trovati sul Morrone sono stati gia' refertati e sottoposti ad accurate analisi dai Carabinieri Forestali. Sui primi roghi appiccati sul Morrone una settimana fa sono stati gia' sentiti cinque testimoni, persone informate dei fatti che ben conoscono la montagna. Al momento non ci sono indagati, si continua a parlare di una automobile bianca, vista in occasione delle prime fiamme, dodici giorni fa.

Redazione Independent