Il Toro incorna il Delfino

All'Adriatico in scena il "peggio del peggio" del Pescara: perso il primo scontro salvezza. Pagelle by Romanzo

Il Toro incorna il Delfino

PESCARA 0 TORINO 2: LE PAGELLE (BY ROMANZO). Ci assale l'amarezza mentre usciamo dall'Adriatico. «Quante volte ancora dovremmo assistere ad uno spettacolo del genere?», pensiamo temendo che il presidente Sebastiani possa richiamare Stroppa? Il film (horror) trasmesso allo stadio è qualcosa che sconsigliamo a tutti, specie a quelli con tendenze suicide. Mai nella gloriosa storia biancazzura era stata scritta una pagina così triste e penosa. Zero gioco, zero grinta e nessuna volontà di reazione alle "cornate" granata. I giocatori sembravano delle "pappemolli" dimentichi del fatto che si scende in campo per la salvezza. Insomma, un pessimo spot per l'immagine del Delfino Pescara 1936 che perde malamente il primo degli "scontri salvezza" del girone di ritorno. 

Perin 6. Incolpevole e meravigliato. Assiste allo show dei suoi  - difesa, centrocampo e attacco - fermi, immobili e ibernati. Spera fino al 90* nel miracolo che non arriva. Becca solo due "pere" invece della meritata piantagione.

Balzano 5. Antonio scende in campo con "freno a mano" e la fascia al braccio. Non becca mai Santana, lo sgusciante argentino del Toro, che lo svernicia più e più volte. Combina un guaio sul primo gol, forse in fuorigioco. 

Bianchi Arce 5. Amici argentini l'avevano annunciato come un "Perro Malo": cioè un "cagnaccio" di quelli cattivi. Lento e legnoso soffre Barreto, che se lo beve manco fosse un mate, e l'esordio in Serie A.

Capuano 6. Marco è quello che sta meglio, almeno fisicamente. tatticamente, invece, fatica a capire chi deve marcare. Ci sembra quasi di sentire i suoi pensieri: «Ma chi diavolo devo marcare? Meggiorini?»

Modesto 4,5. Soffre Alessio "El Loco" Cerci che fa quello che gli pare: finte, assist, dribbling e pure il gol vittoria. Se lo avesse "picchiato" un pò forse la gara non sarebbe finita così. 

Nielsen 5. Matti, detto "Gambadilegno" stava pensando ad altro. Forse alle imminenti elezioni politiche. Bergodi lo toglie, giustamente dal campo. (46' St. Cascione 6. Senza dubbio meglio del collega danese, anche se fa poco poco)

Togni 5,5. Sembra un maestro di scuola elementare che prova a mantenere l'ordine dentro una classe di bambini inferociti e indisciplinati. Prova ad insegnare l'alfabeto tattico ma i suoi parlano un'altra lingua. (75'St Vukusic 5,5. Si è presentato in giugno promettendoci, molto ottimisticamente, gli stessi gol di Pippo inzaghi. E' veloce ma non è adatto a questo tipo di squadra)

Bjarnason. 5, Il "capellone" vichingo continua a confondere la folla. Specie le tifose biancazzurre incantate dalla sua chioma fluente e l'ampia falcata. Per noi ("pastori abruzzesi"), invece, non tira (solo una volta), porta la palla male e non vede i compagni. Rebus.

Weiss 5. Predica, e non solo, malissimo nel deserto. Si fa cacciare come un fesso da Mazzoleni, facendosi ammonire due volte per simulazione. Serve la sua classe per restare in Serie A. Vladimiro, porca miseria!

Celik 5,5. Marvan "Il Curdo" con passaporto svedese aveva iniziato bene, sulla fascia destra. Improponibile l'accoppiameno con Jonathas con il quale non ha nessun feeling. 

Jonathas 4,5. Quarantacinque minuti di calcio inutile. (1'St Abbruscato. Elvis "The Pelvis" è all'ultima chance a Pescara?)

Bergodi 5. Il 4-2-4 di Ventura costringe il 4-3-1-2 di Bergodi ad analizzare tutti i limiti tattici della formazione biancazzurra. Cacciato da Mazzoleni per proteste. 

Romanzo