Il "Re Sole" e l'elettrodotto Villanova-Gissi

La determina di Antonio Sorgi è stata presentata ieri da Augusto De Sanctis, Maria Paola Di Sebastiano e Alessandro Lanci

Il "Re Sole" e l'elettrodotto Villanova-Gissi

IL DOCUMENTO DEL RE SOLE. Lo avevano annunciato, e ieri il documento è stato presentato ufficialmente alla stampa. Ci riferiamo alle associazioni ambientaliste, che - con in testa il Forum dei Movimenti per l'Acqua - avevano svelato nei giorni scorsi l'esistenza di una determina direttoriale, firmata dal dirigente Antonio Sorgi, con cui si dava il via libera alla costruzione dell'elettrodotto Villanova-Gissi, escludendo appena 5 aree in tutto l'Abruzzo. In sostanza, i piloni dell'impianto potevano essere installati pressochè ovunque nella nostra regione. "E’ un vero e proprio scandalo, gli abruzzesi sono trattati come cittadini di serie Z sul tema degli elettrodotti”, hanno detto Augusto De Sanctis (Forum dei Movimenti per l'Acqua), Maria Paola Di Sebastiano (Comitato No Elettrodotto) e Alessandro Lanci (Nuovo Senso Civico).

TUTTO MERITO DI BARBIE SARA. I comitati hanno finalmente ottenuto, grazie alla consigliera regionale Sara Marcozzi (M5S), la determina direttoriale “fantasma” 130/2008 a firma del Direttore Arch. Antonio Sorgi che è alla base di tutta la successiva programmazione relativa allo sviluppo degli elettrodotti in Abruzzo da parte di Terna. "Abbiamo messo a confronto i criteri di localizzazione per gli elettrodotti decisi dalle Regione Marche con quelli decisi in maniera monocratica dal super-dirigente Sorgi - spiegano gli ambientalisti - I ‘cugini’ marchigiani hanno escluso 27 tipologie di aree, l’Abruzzo solo cinque tra cui aeroporti, aree militari, porti e laghi, cioè aree già di fatto escluse! Le Marche hanno di fatto vietato gli elettrodotti nelle aree residenziali a tessuto discontinuo e rado, nelle foreste, nelle aree A di valore paesaggistico e in tante altre categorie come le aree umide e i litorali, le aree a rischio frana ed inondazione, le riserve naturali, i parchi nazionali e anche le aree valutate come meritevoli di protezione ma non ancora istituite come aree protette".

E L'ABRUZZO? A questo punto, è stato spiegato, "Noi abruzzesi (o, sarebbe meglio dire, l'Arch. Sorgi che ha valutato per tutti) abbiamo deciso di accettare questi grandi infrastrutture praticamente ovunque, addirittura teoricamente anche a Campo Imperatore nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Queste zone non sono escluse, ma hanno solo un criterio di ‘repulsione’, un vincolo che in caso di necessità - di Terna - può essere superato. Questi criteri sono stati utilizzati nella pianificazione del Piano di Sviluppo di Terna e nella relativa Valutazione Ambientale Strategica al fine di individuare i corridoi disponibili per i nuovi elettrodotti, dal Villanova–Gissi al Gissi–Foggia fino ad arrivare al Teramo–Fano! Ricordiamo che quest’ultimo è stato recentemente bocciato in toto dalla regione Marche perché incompatibile con il proprio territorio".

LA DETERMINA. Alla Determina Direttoriale sono allegati due verbali che ne costituiscono parte integrante. In uno di questi la Regione stessa riconosce la necessità di approvare i criteri con Delibera di Giunta mentre qui, finora, è uscita con difficoltà e a 6 anni di distanza esclusivamente la Determina direttoriale di Sorgi. L’altro verbale contiene numerosissimi riferimenti alla necessità di condividere con Enti locali e cittadini le scelte. "A giudicare da quanto sta accadendo sul campo, con sacrosante iniziative spontanee di cittadini, forse devono aver fatto gli incontri sulla Luna - ironizzano i comitati e le associazioni - In realtà i tavoli per l’individuazione del corridoio ottimale furono condotti da Terna con quella che si chiama ‘task force ambientale’, totalmente interna alla Regione, con funzionari coordinati da Sorgi. Una materia così importante per le ripercussioni sul territorio veniva di fatto gestita in solitudine e poi auto-promossa con la determina 130/2008 dal super Direttore".

"Tra l’altro – concludono gli ambientalisti – in tutti questi anni il Cast ha cercato di ottenere la cartografia delle fasce di fattibilità, documentazione che rimane tuttora ‘fantasma’! Ci chiediamo se lo Statuto Regionale, che in realtà assegna al Consiglio regionale la potestà di pianificatozione e programmazione, preveda la possibilità per un dirigente, seppur ‘super’, di pianificare tutto il territorio abruzzese e di decidere le sorti di decine di migliaia di cittadini e delle loro proprietà nonché dell’ambiente e del paesaggio. Riteniamo che il Consiglio Regionale e il Presidente della Regione debbano immediatamente annullare questo atto che a noi appare gravissimo”.

La sentinella ambientale