Il "Moro" è moribondo

Ortona. Allarme del Wwf sulla Costa Teatina: «Autorità incapaci di difendere il fiume nella Riserva»

Il "Moro" è moribondo

ORTONA. IL "MORO" E' MORIBONDO. In questi giorni i volontari dell’Associazione Wwf Zona Frentana e Costa Teatina stanno monitorando lo stato di salute del fiume Moro, allertati da diversi cittadini che segnalano una colorazione anomala delle acque del fiume. E’ stata verificata, in particolare nei pressi della foce, una colorazione bruno-rossiccia, una torbidità eccessiva e miasmi quasi irrespirabili, tutti segnali preoccupanti, che denunciano la presenza nel fiume di un forte inquinamento delle acque. Un quadro a dir poco avvilente, considerando la straordinaria bellezza del posto. Infatti, nonostante le condizioni del fiume, costeggiare il Moro a piedi a ridosso della foce inoltrandosi verso l'interno, regala scorci interessanti grazie alla fitta vegetazione ripariale dove sopravvive un relitto dell’antica foresta planiziale, la rara Farnia.

 

 

NEL BEL MEZZO DELLA RISERVA. Nella sua parte finale il fiume Moro scorre attraverso la Riserva Regionale “Punta dell’Acquabella” nel Comune di Ortona. La Riserva, che ricordiamo essere stata istituita con la L.R n.5 del 2007,  rimane ai più sconosciuta, in totale abbandono e degrado, con un fiume che muore tra l'inciviltà di pochi e l'inerzia di chi non ne coglie le grandi potenzialità né tutela un patrimonio che è di tutti. Eppure, già nel Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo il fiume Moro viene indicato con uno stato di qualità ambientale che va da “sufficiente”, nella parte medio alta, fino a “scadente” alla fine del suo percorso, nei pressi della foce ad Ortona. Questo è il risultato di anni di cattivo funzionamento o sottodimensionamento dei depuratori e della pratica, illegale ma purtroppo sempre attuale, di sversare residui di lavorazioni agricole e produzione industriale direttamente in alveo.

SCARTI DI FRANTOI E VITIGNI. Non a caso proprio in questo periodo, in cui si intensifica la produzione locale (olearia e vitivinicola), fenomeni di inquinamento come questo sono tristemente più frequenti. Ma il degrado del fiume Moro, come di tanti altri della nostra Regione (Feltrino in primis) è più che altro il frutto dell'ignavia degli organi preposti al controllo e alla tutela di queste risorse vitali per l'intera collettività, provocando, oltre al danno ambientale e quindi economico, anche l'aggravio delle salate sanzioni che dovremo pagare per l'inottemperanza agli obiettivi di qualità ambientale stabiliti dalla UE (entro il 2015 TUTTI i fiumi devono raggiungere ALMENO lo stato di “buono”). Il WWF, che da anni è impegnato su questo fronte, ha trasmesso nei giorni scorsi una denuncia per inquinamento al Corpo Forestale dello Stato ed alla Polizia Provinciale di Chieti chiedendo immediati e severi controlli sugli scarichi illeciti nel fiume.

APPELLO DEL WWF. Un appello il WWF lo rivolge anche nuova amministrazione comunale di Ortona, con la quale aveva sperato in un cambio di rotta rispetto al passato, ma di cui non si ha ancora avvisaglia. L’Amministrazione comunale deve infatti farsi carico di quanto disposto dalla normativa vigente attivando la vigilanza, definendo l’organo di gestione ed il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Regionale.

Redazione Independent