Il Colle e la legge elettorale

Pressing del "manovratore" Napolitano per il Monti-Bis. Siamo già nel semi-presidenzialismo?

Il Colle e la legge elettorale
IL COLLE E LA NUOVA LEGGE ELETTORALE. Sembra che il varo di una nuova legge elettorale prema più a Napolitano che ai partiti che non riescono o non vogliono trovare un'intesa. Non passa momento che il Presidente della Repubblica, non lanci un monito ai partiti affinché si accordino per cambiare il vituperato "Porcellum".
SIAMO NEL SEMI-PRESIDENZIALISMO? Il protagonismo del Colle merita qualche riflessione: innanzitutto è bene ricordare che Napolitano, di fronte al fallimento dei partiti, ha imposto Monti al Parlamento italiano forzando il suo ruolo istituzionale. Anche il pressing sui partiti affinché riformino la legge elettorale vigente e gli inviti a non votare peri partiti della protesta (leggi Movimento 5 Stelle), sono il segno di una modifica sostanziale del ruolo Capo dello Stato.
ELEZIONI SUPERFLUE? Napolitano coltiva un suo disegno, per uscire dalla crisi politica e istituzionale che investe il paese: quello di riportare Monti al governo. Napolitano e i partiti sanno bene, ma non lo dicono, che chiunque uscirà vincitore dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento, non potrà discostarsi di molto dalla politica di austerità sin qui tracciata dal 
governo Monti: l'alternativa al Governo del Professore e alla sua politica potrebbe tradursi in una aggressione mortale da parte della speculazione che si riverserebbe sui nostri titoli e sulla borsa. Marco Esposito sull'Espresso sostiene che «il voto, massima espressione democratica, rischia di essere un inutile orpello. Rischiamo di trasformare le prossime elezioni in un inutile orpello». Le stesse dichiarazioni del Presidente Napolitano e di Mario Draghi indicano come necessarie, per uscire dalla crisi, ulteriori cessioni di sovranità all'Unione. Sarà forse per questo motivo che il Colle non vuole il "Porcellum", perché il consistente premio di maggioranza a favore della coalizione vincente, potrebbe consentire la formazione di un governo stabile formato da PD, Idv, Sel, recalcitante ad accettare i dictat della Bce, della Deutsche Bank e dei "mercati".
PROPORZIONALE CON LIMITI. Meglio sarebbe allora, per il Colle, una legge elettorale di tipo proporzionale con limitato premio di maggioranza che rendendo il paese ingovernabile spingerebbe un Monti recalcitante al Governo. Napolitano e i partiti, in base all'analisi del voto siciliano di ieri, che sembra aver  premiato il Movimento 5 Stelle di Grillo, decideranno se per andare alle urne è preferibile lasciare il Porcellum oppure promulgare una nuova legge elettorale. 
Clemente Manzo