Giovedì thriller per Mascia. Ma fallisce il complotto per sfiduciarlo

Alla fine davanti al notaio D'Ambrosio si presentano in 17: servivano 21 consiglieri! Ma la maggioranza del sindaco non c'è più

Giovedì thriller per Mascia. Ma fallisce il complotto per sfiduciarlo

FALLISCE IL COMPLOTTO ANTIMASCISTA: ERANO SOLO 17 I CONSIGLIERI FIRMATARI. Non si può dire che non sia stato un giovedì thriller per Luigi Albore Mascia, ancora sindaco di Pescara nonostante la sua maggioranza, di fatto, non esista più.

"Non avevo intenzione di fare Montesilvano II La Vendetta. Domani c'è un consiglio comunale per approvare una variante per la salvaguardardia degli edifici storici che ho proposto io dopo l'abbattimento della Centrale del Lattoe. Figuriamoci se faccio cadere proprio io il Consiglio il giorno prima". Così Maurizio Acerbo ha ricostruito la vicenda del complotto, ordito ormai da mesi, avvertendo però Mascia di "ritirare tutti i provvedimenti che non condividiamo altrimenti ci vado subito dal notaio"

Con Acerbo non hanno firmato Fausto Di Nisio e un terzo che, al momento non sappiamo chi sia, forse De Camillis.

Qualora il documento fosse stato protocollato allora si sarebbe aperto un discorso di interpretazione delle norme sul commissariamento del Comune di Pescara, al 25 maggio ovvero finanche all'anno prossimo.  

Al momento restano in corsa per la carica di sindaco di Pescara la "grillina" Enrica Sabatini, uno tra Marco Alessandrini e Antonio Blasioli, e lo stesso primo cittadino vittima del fallito golpe, il bel Guerino Testa e Carlo Masci ( o il suo vice Fiorilli).

 

Redazione Independent