Garante Detenuti Abruzzo. Lettera dei candidati non convocati in audizione

Domani Rita Bernardini verrà ascoltata dai Capigruppo del Consiglio Regionale. Alcuni curricula chiedono più rispetto e par condicio

Garante Detenuti Abruzzo. Lettera dei candidati non convocati in audizione

GARANTE DETENUTI ABRUZZO: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE D'ALFONSO ED AI CONSIGLIERI. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di alcuni curricula candidati a ricoprire la figura di Garante Detenuti Abruzzo che, come noto, sta incontrando difficoltà nell'individuazione della personalità che dovrà occuparsi dei diritti delle persone sottoposte alla dentenzione o misure restrittive delle libertà personali. Domattina è prevista l'audizione in Conferenza dei capigruppo del candidato Rita Bernardini, ex presidente dei Radicali Italiani, già onorevole della Repubblica, sponsorizzata un po' da tutti i politici nazionali e abruzzesi come riportato nelle dichiarazioni di sostegno della sua causa.

Di seguito il testo inviato al Presidente del Consiglio regiona Luciano D'Alfonso ed ai singoli consiglieri:

 

Al Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo

Ai Consiglieri Regionali

Gentile Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo,

Gentili Consiglieri Regionali,

come noto, l’Abruzzo è una delle pochissime Regioni in Italia che non ha ancora provveduto a nominare il Garante Regionale dei Diritti dei detenuti.

Proprio al fine di porre rimedio a tale grave inadempienza, resa vieppiù ingiustificabile ed improcrastinabile in seguito all’approvazione delle recenti normative che, nell’ottemperare ai moniti provenienti dai giudici di Strasburgo, hanno implementato i compiti e le competenze di simile figura, in data 17 giugno 2015 la Regione Abruzzo ha pubblicato un avviso pubblico, disciplinante termine e modalità per la presentazione delle candidature per l’elezione di tale importante organo di tutela dei soggetti a vario titolo ristretti nella libertà personale.

All’avviso hanno risposto ben 17 candidati, mettendo a disposizione dei Consiglieri regionali curricula attestanti professionalità e competenze pur diverse tra loro, ma, cionondimeno, tutti idonei a certificare una profonda conoscenza delle complesse problematiche che caratterizzano i temi della detenzione.

A quest’ultimo riguardo, vale, infatti, la pena ricordare che il Garante viene scelto

a)      tra coloro che abbiano svolto attività di grande responsabilità e rilievo in ambito sociale e che conoscano a fondo le problematiche della reclusione e del rapporto mondo esterno-mondo interno, con attenzione particolare al dettato costituzionale del reinserimento dei detenuti;

b)      tra personalità con comprovata competenza nel campo delle scienze giuridiche, scienze sociali e dei diritti umani e con esperienza in ambito penitenziario;

c)       tra professori universitari ordinari di materie giuridiche o sociali e che abbiano svolto ricerche sulle tematiche penitenziarie e detentive;

d)      tra personalità di alta e riconosciuta professionalità o che si siano distinte in attività di impegno sociale;

e)      tra coloro che hanno ricoperto incarichi istituzionali di grande responsabilità e rilievo e che hanno una indiscussa e acclarata competenza nel settore della protezione dei diritti fondamentali, con particolare riguardo ai temi della detenzione.   

Come appare evidente dalla semplice lettura dei profili richiesti, il Garante rappresenta un organo di natura esclusivamente tecnica, nominato dai 2/3 del Consiglio Regionale, al fine di esprimere la massima condivisione politica possibile, onde garantirne la totale indipendenza da ogni, eventuale condizionamento partitico, nell’espletamento delle proprie funzioni e nell’adempimento dei propri compiti.

Nonostante le altisonanti affermazioni che hanno accompagnato la pubblicazione dell’Avviso pubblico, la procedura per la nomina del Garante è ancora bloccata.

Mortificando l’anima tecnica e non politica che dovrebbe contraddistinguere tale figura, in questi mesi rappresentanti del mondo politico si sono sentiti in diritto e in dovere di prendere posizione sulla scelta del Garante abruzzese, invadendo un terreno di esclusiva competenza del Consiglio Regionale il quale, dal canto suo, ha pervicacemente rifiutato di avviare ogni minimo confronto sui curricula presentati, anche al solo fine di rilevarne l’idoneità rispetto alla carica.

In questi giorni, peraltro, il sito del Consiglio Regionale dell’Abruzzo comunica che un singolo candidato è stato convocato in audizione dinanzi ai Capigruppo, ancora una volta in dispregio delle legittime aspettative di trasparenza dei rimanenti candidati.

Fino ad oggi, ciascuno di noi ha ritenuto di non partecipare in alcun modo al dibattito sulla scelta del Garante, in ossequio alla assoluta sovranità del Consesso Regionale, ed in linea con quei connotati di indipendenza che devono necessariamente contraddistinguere tale ruolo di garanzia.

Giunti a questo punto, tuttavia, il richiamo proveniente dalla realtà carceraria abruzzese impone a tutti un atto di responsabilità nei confronti di chi, ristretto in vinculis, sconta quotidianamente sulla propria pelle la mancanza di una figura di tutela dei propri diritti.

Per queste ragioni, chiediamo ai Consiglieri Regionali di avviare un confronto pubblico sui 17 curricula presentati, in modo da giungere ad una scelta che, nel pieno rispetto della normativa, assicuri la correttezza e trasparenza della procedura, offrendo, così, la più efficace garanzia di tutela dei diritti dei detenuti abruzzesi. 

Foto: Casa circondariale Lanciano in Contrada Villa Stanazzo scattata il 4 luglio 2014 dal direttore di AbruzzoIndependent.it in occasione dell'inaugurazione dei lavori di riqualificazione ed in particolare del "tunnel dei colori" e della stanza dei colloqui per detenuti e familiari. Iniziativa fortemente voluta dalla dottoressa Maria Lucia Avantaggiato, direttrice dell'istituto. 

Redazione Independent