Forse c’è la ‘svolta’ nel mistero della morte di Alessandro Neri

Due persone sono state raggiunte da avvisi di garanzia della Procura Pescara che indaga sull’omicidio del 27enne di Spoltore

Forse c’è la ‘svolta’ nel mistero della morte di Alessandro Neri

Due persone, un pescarese ed uno di adozione, sono state interrogate per due ore dal pm Luca Sciarretta in merito all’omicidio di Alessandro Neri, il 27enne di Spoltore trovato cadavere l’8 marzo 2018 nel greto di Fosso Vallelunga. A riferirlo é il quotidiano ‘Il Centro’ attraverso un articolo del bravo giornalista Maurizio Cirillo

Neri, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, uscì da casa dopo avere riportato la madre a Villa Raspa, il tardo pomeriggio di lunedì 5 marzo, senza più fare ritorno. Venne ritrovato cadavere tre giorni dopo con due colpi di pistola calibro 7,65 in corpo: una pallottola all’addome e l’altra, letale, come dimostrato dall’ autopsia, in testa.

Le indagini sul movente avevano condotto gli investigatori su più fronti: a motivi familiari, passionali e ai rapporti che il ragazzo di origini venezuelane potesse avere col mondo della droga del quale, pare, fosse contiguo ( come detto i carabinieri del comando provinciale di Pescara in occasione di una conferenza stampa su una operazione antidroga nel quartiere San Donato).

Ovviamente gli indagati a cui è stato notificato l’avviso di garanzia si sono difesi, ammettendo la conoscenza con Alessandro Neri detto ‘Nerino’ ma escludendo qualsiasi coinvolgimento nell’omicidio.