Formigoni si arrende. Al voto!

Scandalo Regione Lombardia. Il Governatore cede alle pressioni della Lega: «Elezioni a dicembre? No, ad aprile»

Formigoni si arrende. Al voto!
FORMIGONI PRIMA PUNTA I PIEDI POI SI ARRENDEFormigoni è un tipo tosto che non si arrende facilmente: quando si diceva che fosse indagato per corruzione, sostenne che, essendo la notizia era priva di fondamento, non si sarebbe dimesso. Quando, poi, la magistratura formalizzò l'accusa di corruzione, egli continuò a proclamarsi innocente, sostenendo che il solo fatto di essere indagato non è prova di colpevolezza e che, quindi, non avrebbe presentato le sue dimissioni. Ha resistito anche in seguito all'arresto dell'assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti (quota Pdl) con un'accusa grave: quella di concorso esterno in associazione mafiosa. Zambetti avrebbe comprato dalla ndrangheta i voti necessari per farsi eleggere. Neanche quest'ultimo scandalo ha convinto Formigoni alle dimissioni. Anzi, avrebbe minacciato la Lega dicendo che «se cade la Lombardia, un minuto dopo cadono Piemonte e Veneto» aggiungendo anche «Simul stabunt simul».
 
LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL CALICE. A quel punto però la misura doveva essere stata colma per la Lega che per bocca di Salvini e di Maroni decretò la fine della coalizione al Pirellone. Alla fine anche Alfano si accodò alla Lega proclamando  la celebre frase rivolta al ciellino Formigoni, ormai morente, di essere contrario all'accanimento terapeutico.
ELEZIONI A DICEMBRE? NO AD APRILE. La Lega vorrebbe convincere Formigoni a farsi da parte ed appoggiare un candidato della Lega alla corsa per la Presidenza alla regione Lombardia. Il Pdl non poteva non appoggiare Maroni per non perdere un alleato così prezioso non solo per le elezioni in Lombardia, ormai inevitabili, ma anche per le politiche ad aprile.
Formigoni ha giocato  quindi l'ultima carta minacciando di sciogliere subito il consiglio ed andare alle elezioni al più tardi entro dicembre. I due alleati, Pdl e Lega, hanno espresso la loro contrarietà  a tale ipotesi, sopratutto perché temono che l'ondata di indignazione popolare vuoi per gli arresti eccellenti,vuoi per il dilagare del malaffare e della corruzione che ha investito sopratutto  Lega e Pdl, li avrebbe portati ad una cocente sconfitta in caso di elezioni ravvicinate. Meglio quindi per loro tenere le elezioni  regionali insieme a quelle politiche. 
FINALMENTE IL CELESTE CEDE. E alla fine anche il  Celeste si è dovuto convincere con la promessa che avrebbe ottenuto dal suo partito, un ruolo centrale sia a livello regionale che nazionale.Tradotto in soldoni Formigoni avrebbe ottenuto un seggio in parlamento e all'EXPO. 
C.M.