Fecondazione. Blitz al Mazzini

Ospedale di Teramo. Sigilli all'unità aperta da soli 8 mesi. Il Pm Rosati: non ha le autorizzazioni di legge

Fecondazione. Blitz al Mazzini

FECONDZIONE ASSISTITA. SIGILLI A TERAMO. Quando otto mesi fa Il "Governator" Gianni Chiodi, oggi quasi candidato premier alle prossime elezioni politiche post-Monti, aveva inaugurato al "Mazzini" di Teramo, insieme al medico Francesco Ciarrocchi, il reparto di fecondazione assistita. All'epoca si era parlato di un grosso risultato per la sanità abruzzese, oggetto di profondi tagli a causa dell'enorme deficit accumulato negli anni. Quell'unità operativa, dedicata alle problematiche della procreazione assistita, rappresentava un passo ulteriore per aiutare le coppie a vincere il dramma dell'infertilità.  

IL PM ROSATI: MANCANO LE AUTORIZZAZIONI. Quindi è stata comprensibile la meraviglia degli infermieri e dei medici del reparto dell'ospedale quando hanno visto arrivare, poco dopo le 9, carabinieri del Nas e la Guardia di finanza per apporre i sigilli all’unità operativa. Seconto il Pm Davide Rosati ci sarebbero delle irregolarità procedurali: manca l'iscrizione nel registro tenuto dall’Istituto superiore di sanità. Nell'inchiesta dovrebbero esserci anche degli indagati.

Redazione Independent